Crysis 2: il multiplayer
Non ti vedo, non ti sento.
Crysis 2 è finalmente disponibile. Qualora foste interessati a scoprirne tutti i segreti, vi invitiamo a consultare la nostra guida ai collezionabili di Crysis 2!
Dopo la recensione scritta in prima battuta, oggi vi aggiorniamo sulla componente multigiocatore di Crysis 2 che negli ultimi giorni abbiamo avuto modo di provare in tutta tranquillità.
Dopo il divertimento piuttosto consistente offerto in solitario, toccherà infatti al multiplayer online mantenere vivo l'interesse per un prodotto che, fin dalla sua prima incarnazione, è stato considerato l'essenza stessa del singleplayer.
La struttura di base segue la moda recente che vede il giocatore accumulare esperienza in base alle uccisioni compiute e alla vittoria dei round. Man mano che si sale di livello si sbloccano tutte le componenti basilari del multiplayer ovvero le classi, gli equipaggiamenti e le modalità di gioco.
Per quanto riguarda le classi utilizzabili non ci vuole molto ad accorgersi che i Crytek sono rimasti sul classico sia per quanto riguarda quelle standard sia per quelle customizzabili.
Nel primo caso si parte con la configurazione standard da assaltatore e dopo un mezzo pomeriggio di frag sfegatati è possibile avere accesso ai loadout da scout (mitraglietta), cecchino (fucile di precisione) e supporto (mitragliatrice pesante), che danno già di per sé una certa varietà allo stile di gioco.
Una volta fatta ancora più pratica è possibile personalizzare ulteriormente le nostre possibilità per entrare in partita con un setup che si adatti al meglio alle caratteristiche della partita cambiando armi e bagagli e, soprattutto, personalizzando i poteri della tuta a seconda del ruolo che vogliamo interpretare privilegiando abilità che esaltino le capacità stealth, il movimento, la resistenza al danno o l'armamento a disposizione.
Non mancano anche i perk in grado di garantire un vantaggio passivo sul nemico che ci metta in una condizione di vantaggio a seconda del nostro stile di gioco. Nelle loro varianti sono oltre una quarantina e permettono di personalizzare alla grande il proprio stile di gioco insieme ai potenziamenti della tuta stessa.
Infatti, man mano che si affrontano partite multigiocatore il gioco assegna punti in base all'utilizzo che facciamo delle caratteristiche della nanosuit, permettendoci di accedere a moduli con cui è possibile effettuare piccoli potenziamenti basati essenzialmente sulla durata dei suoi poteri e sulla loro efficacia per renderci più resistenti, veloci, potenti e meno individuabili.
L'ultimo tassello nel quadro della varietà è rappresentato dalle possibilità concesse dall'uso delle armi che si decidono di associare a ciascun profilo per ogni slot disponibile ovvero arma primaria, arma secondaria e granate extra. Come dite? Vi ricorda qualcosa?
Effettivamente non occorre essere dei videogiocatori incalliti per rendersi conto di come Crytek abbia scelto di salire sul vagone modaiolo dell'unlock senza freni introdotto dai due Modern Warfare e continuato da una pletora di altri titoli.
Anche le modalità non sono tutte accessibili immediatamente: dopo l'Instant Action (un normale Deathmatch) e il Team Instant Action (Indovinate? Esatto, Team Deathmatch) è possibile sbloccare Crash Site: si tratta di un classico quartier generale con artefatti alieni da difendere che appaiono a rotazione nelle varie zone della mappa. Capture the Relay è invece un Capture the Flag con una sola bandiera da agguantare e portare nella propria base.
Molto particolari sono le ultime modalità a turni ovvero Extraction, dove bisogna catturare tecnologia aliena da posizioni difensive predefinite con cui migliorare le caratteristiche della propria tuta e Assault, in cui le due fazioni sono caratterizzate in modo molto diverso: chi attacca deve riuscire a estrarre dati da alcuni terminali, ma si ha una sola vita e una pistola a disposizione e i difensori sono dotati di mitragliette.