Dante's Inferno
EA sfida Sony e Kratos per il trono degli action game.
Per i puristi della lingua italiana, veder prendere in mano un'icona letteraria del Belpaese come Dante Alighieri, farlo diventare un combattente di tutto punto e gettarlo armato fino ai denti nel suo viaggio all'interno dei recessi dell'inferno, può sembrare quasi un'eresia.
I contorni di quella che inizialmente sembrava essere un'opera destinata a non lasciare un segno epico nel firmamento dei capolavori videoludici, si sono però fatti ben più nitidi dopo la presentazione avvenuta in quel della sede milanese di Electronic Arts, rivelando quasi inaspettatamente un gioco che rischia davvero di fare un botto considerevole.
Calati all'interno di un paradosso a tinte auliche, abbiamo infatti avuto modo di mettere le nostre manine avide sulla versione demo della nuova opera dei Visceral Games e l'impressione generale, per lo più condivisa dagli addetti ai lavori presenti all'evento, è stata quella di trovarsi di fronte ad un erede più che degno del sempre osannato God of War.
Permane ancora qualche dubbio latente come avrò modo di esporvi, ma l'impianto generale sembra solido e in grado di coniugare in maniera adeguata mito e azione, come già il modello iniziale fece con abilità nelle sue diverse incarnazioni.
Seguendo però un proverbio sempre attuale, chi ha tempo non perda tempo, entriamo subito nel vivo dei giochi, così da darvi qualche termine di riferimento: ad esempio un buon assaggio potrebbe essere il farvi sapere che, giusto per cominciare in bellezza, dopo una breve presentazione da parte di Justin Lambros, producer di Dantes' Inferno, necessaria a introdurre i neofiti al gioco in questione e a mostrare in maniera sommaria le principali caratteristiche del gameplay, la mascella presentava già diversi problemi di chiusura a causa di quanto passava sugli schermi.
Il nostro Dante si trovava infatti catapultato subito nel mezzo della pugna, con diversi demoni infernali occupati nel tentativo di fargli la pelle, il tutto rappresentato con una fluidità notevole all'interno di un ambiente luciferino estremamente curato. Da sfondo nientemeno che un superdemone un po' cresciutello (graficamente molto vicino al Barlog della versione cinematografica del Signore degli Anelli) che ritmicamente inondava di fiamme il terreno occupato dai personaggi “minori”. Insomma, già materiale a sufficienza per desiderare di provare su strada quanto ci veniva passivamente mostrato.
Non appena ricevuto il via libera mi sono quindi fiondato su una delle postazioni di prova presenti nella sala, così da poter saggiare attentamente se l’arrosto ci fosse veramente o se invece il fumo nascondeva qualche sgradita sorpresa. Il risultato, senza mezzi termini, è che avrete da mangiare per diverso tempo.