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Dead to Rights: Retribution

Semplice, scontato, ma potenzialmente interessante.

Ci sono leggi secondo cui alcune razze di cane considerate aggressive e pericolose debbano essere tenute sotto stretta sorveglianza dai propri padroni. Se un cane pericoloso attacca una persona, il padrone viene accusato di aggressione. Se la persona aggredita viene ferita, l'accusa diventa di aggressione aggravata, e comporta la soppressione dell'animale.

Per farla breve, in base a quanto detto fino a questo momento il povero Shadow del primo Dead to Rights non avrebbe vita facile nel mondo reale, considerando che è abituato ad andare in giro a mordere i gioielli di famiglia, strappare cuori, sbranare con naturalezza i cattivi di turno marcando quindi il territorio sui loro resti. Se le leggi di Grant City fossero state simili alle nostre di sicuro, alla fine di Dead to Rights, Jack Slate avrebbe guardato il proprio compagno mentre veniva portato via su un furgone bianco con su scritto “Accalappiacani”.

Retribution, in sviluppo presso i Volatile Studios di Leamington, non è certo una miniera di idee. C'è davvero poco che non si sia già visto in passato ma gli sviluppatori hanno ammesso candidamente di voler creare un bel gioco d'azione che riprenda gli elementi più interessanti della serie, piuttosto che realizzare qualcosa di davvero innovativo. Sotto questo punto di vista potrebbero aver centrato il bersaglio, visto che vestire nuovamente i panni di Slate è immediatamente divertente e squisitamente familiare.

Ignorando per un momento il migliore amico del protagonista e concentrandoci su Jack, notiamo subito che il bell'imbusto in questione si comporta come un vero soldato. Si nasconde dietro alle coperture, spara alla cieca, lancia granate e ha accesso a un vasto arsenale di strumenti di distruzione ma, allo stesso tempo, è in grado di farsi valere in selvaggi scontri corpo a corpo. I combattimenti in mischia del gioco sono dinamici e a tutto tondo, in una sorta di variante di quanto abbiamo apprezzato in Batman: Arkham Asylum. Gli avversari tendono a circondare il protagonista, che può colpire, disarmare e lanciare chiunque in qualsiasi direzione, completando il tutto con delle superbe mosse finali.

Ma il cane non era il migliore amico dell'uomo?

Ci sono circa otto animazioni di esecuzione che possono essere provate sui poveri criminali di Grant City, più una extra per ogni arma utilizzata al momento dell'attacco. Si va dalla rottura della schiena agli headshot col fucile di precisione, fino ai sempre divertenti incontri ravvicinati con un lanciarazzi. C'è solo l'imbarazzo della scelta.

Shadow, cagnolino di razza indefinita, è piuttosto utile in combattimento. Le sue mosse sono legate a un sistema contestuale ed è possibile mandarlo in avanscoperta, spingerlo ad aggredire un determinato bersaglio o farsi portare da lui una pistola abbandonata a terra, tutte cose estremamente utili per sopravvivere nelle strade di Grant City. Naturalmente non è un cane con i super poteri, quindi è necessario che la coppia lavori come un team. Mentre Shadow tiene a bada un gangster da voi giudicato particolarmente minaccioso, per esempio, potrete abbattere il bersaglio in tutta tranquillità con un bel colpo in testa.

Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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Dead to Rights

PS3, Xbox 360

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