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DJ Hero

È qui la festa?

Quando però arriviamo in ‘montagna’ e affrontiamo i ‘tornanti’, ovvero quando il remix ci spinge a usare pesantemente il crossfader, allora può essere utile usare l’Euphoria, che provvederà a gestire automaticamente il passaggio tra i due canali. Un po’ come se si mettesse il pilota automatico, per proseguire lungo la metafora ‘corsaiola’…

Pertanto, per vincere online si deve conoscere bene la traccia, ricordare dove sono i passaggi più difficili e usare con tempismo l’Euphoria per mantenere alto il moltiplicatore (o raddoppiarlo per recuperare velocemente dopo un errore).

Avviandoci verso la conclusione di questa recensione, è giunto il momento di tirare le somme. DJ Hero è un prodotto innovativo che mette a disposizione la bellezza di 93 mix (alcuni dei quali bellissimi), ricavati da oltre 102 hit di ospiti d’eccezione quali Eminem, Jay-Z, 50 Cents, 2Pac, Beastie Boys, Daft Punk, Michael Jackson, Queen, Davide Bowie, Gorillaz e altri ancora.

Al tempo stesso, però, come detto il single player non offre altri stimoli se non sbloccare nuove scalette o accessori (senza i quali si può comunque vivere benissimo) e il multiplayer è ai minimi sindacali.

Jugglernort ci mostra la sua bravura: non solo padroneggia un Freestyle e il cross fading, ma seleziona dal centro dello schermo il campionamento più tamarro del gioco! Brrrrap!

Soprattutto, ed è questo il vero problema, DJ Hero è caro. La versione base infatti costa 109 euro, la Renegade Edition 189 (quest'ultima include anche un doppio CD con tracce di Jay Z ed Eminem, oltre a un deck dorato).

Persino i singoli remix da acquistare online sono dispendiosi: come scritto ieri in una news che copio e incollo brutalmente, le tracce individuali di Guitar Hero 5 costano 160 Microsoft Points l'una su Xbox Live e 1.99 euro sul PSN. Il primo DLC di DJ Hero, contenente due pezzi e chiamato Extended Mix Pack 01, costa invece 480 MP o 5.99 euro.

Il problema è presto detto: una canzone di Guitar Hero la si campiona e la si butta dentro al gioco, qui ogni brano è dato da due tracce (quindi doppie royalty) che vanno pure remixate da un professionista. Discorso da estendersi ovviamente anche ai 93 remix presenti di serie.

I 40 euro in più rispetto al Modern Warfare 2 di turno si giustificano quindi parzialmente col costo della periferica e dei diritti d’autore, ciò non toglie comunque che stiamo parlando di oltre 210.000 delle vecchie Lire.

Ecco come si presenta il deck di DJ Hero nella sua versione base.

L’interfaccia, infine, è decisamente migliorabile. Premesso che è sempre utilizzabile il controller alloggiato sotto lo sportellino, per navigare nel gioco alle volte si usa la manopola degli effetti audio, altre il cross fader, secondo una logica che ancora non ho compreso. Non si può invece usare il piatto, che sarebbe la scelta più naturale.

Concludendo, alla mia prima recensione su Eurogamer mi rammarico di potere assegnare i voti usando solo numeri interi. La valutazione corretta sarebbe otto e mezzo: che fare quindi, portarla a nove o scendere a otto?

Alla fine propendo per quest’ultima soluzione, ma si tratta di un giudizio molto combattuto che deve suonare come un incoraggiamento per il prossimo capitolo che, con tutta probabilità, Activision Blizzard dedicherà a questa interessantissima serie. Basterà infatti correggere gli errori di gioventù e strutturare meglio le modalità single player e multiplayer, per arrivare in scioltezza al quel nove che è davvero a portata di mano.

8 / 10