Dragon Age 2
Il coraggio di rinnovarsi.
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Nella vita alle volte bisogna avere il coraggio di cambiare, anche quando le cose vanno molto bene e ci si sentirebbe autorizzati a riposare sugli allori.
Come ci ha spiegato David Silverman di Bioware, questo sarà proprio il caso di Dragon Age 2. Dopo il successo di Origins, che a suo dire è stata la nuova IP di maggiore successo nella storia dei videogame, sarebbe stato lecito attendersi un seguito con le stesse dinamiche e semplicemente una grafica migliorata.
In realtà, stando al feedback ricevuto dagli utenti, gli sviluppatori hanno deciso di intervenire su tre aree di azione. La prima è quella relativa allo stile grafico: il precedente è stato ritenuto, in parte a ragione, alquanto anonimo da molte persone. Le razze presenti avrebbero potuto essere tranquillamente prese di peso da qualsiasi altro gioco di ruolo ad ambientazione fantasy degli ultimi anni.
Consapevole di queste critiche, Bioware ha deciso per Dragon Age 2 di dare al titolo uno stile grafico forse leggermente meno realistico ma senz'altro più personale. Come potete vedere dagli screenshot, non si tratta di nulla di eccessivo come altri publisher hanno fatto in questi anni (Blizzard in primis) ma l'obiettivo dichiarato dagli sviluppatori è di fare sì che chiunque veda un'immagine del gioco pensi subito "è Dragon Age".
Un'altra zona sulla quale si sta lavorando è quella della narrazione. L'idea è di raccontare la trama del gioco attraverso il racconto di una terza parte. L'espediente narrativo, per intenderci, è quello che ha reso celebre un film come I Soliti Sospetti, e di questo ci è stato dato un esempio pratico.
La demo è infatti iniziata con due eroi, un melee e una caster, capaci da soli di uccidere decine di Prole Oscura con una facilità che mi ha fatto tristemente pensare ai noti titoli della serie Dynasty Warriors. La sorpresa ha poi lasciato spazio allo sconcerto quando i due hanno avuto ragione di un Ogre in pochi istanti, col guerriero che se ne stava tranquillamente lì a prendere e dare mazzate come si trovasse di fronte a un nemico qualsiasi.
Il tempo di eliminare questo temibile avversario, ed ecco l'inquadratura passare a un uomo che racconta a una donna le gesta di questi eroi. Ecco dunque perché i guerrieri erano così potenti: erano stati mitizzati durante la narrazione dei loro leggendari atti!
Giusto il tempo di tirare un sospiro di sollievo e rassicurarsi che no, quelli di Bioware non sono impazziti stravolgendo il sobrio gameplay del predecessore, ed ecco finalmente il gioco raccontarci come sono andate realmente le cose: i protagonisti erano quattro e non due, in fuga da Lothering e diretti verso le pianure di Kirkwall, e la Prole Oscura era molto più dura da uccidere.
Il combattimento che prima vedeva i protagonisti uscire vittoriosi senza neanche un graffio lascerà ora morto in terra uno dei combattenti per le ferite riportate, e un altro contaminato dal sangue corrotto dei Prole Oscura.