Dragon Age II
Un altro passo verso l’immortalità.
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E venne l'Era del Drago. Un'epoca difficile, in cui si era costretti a strenue lotte per la sopravvivenza, in cui la vita di un uomo valeva meno di un trofeo di caccia. In quell'epoca un solo eroe era destinato a emergere dalle ceneri della battaglia, un eroe che avrebbe però portato con sé per sempre il dolore della perdita.
Ok, l'introduzione epica l'abbiamo fatta, era quasi doverosa visto il gioco in questione, ma ora possiamo rilassarci tutti e parlare di questo attesissimo sequel, che ho avuto la fortuna di provare in anteprima durante l'ormai famoso evento londinese che Electronic Arts.
Ancora una volta devo iniziare uno dei miei "pezzi" con una confessione: io non ho mai finito il primo Dragon Age. Ammetto di essermi dedicato a lui con tutto me stesso fin dal primo giorno della sua uscita nei negozi ma alla fine non ce l'ho fatta e a metà gioco ho dichiarato forfait. Non che il gioco fosse brutto, anzi, l'impianto scenico creato da Bioware era di primissimo ordine, così come i personaggi e tutto il resto. Quello che non sono riuscito a digerire è stata la "pesantezza" delle versioni console del gioco.
Dopo aver provato quella PC da un amico sono tornato a casa e mi sono reso conto di quanto Dragon Age per Xbox 360 fosse lento e carente in alcune sue parti fondamentali. Questo ricordo mi ha fatto scattare una molla durante la presentazione, che mi ha spinto subito a verificare un paio di cose una volta messa mano al pad.
All'evento era possibile giocare sia la versione PC che quella console e fortunatamente le mie insicurezze hanno trovato un solido appiglio sia a livello pratico che teorico, grazie anche alle parole di un responsabile del team di sviluppo che vi riporterò nella seconda metà di questo articolo.
Ma veniamo al gioco. Come ormai sapete il protagonista della vicenda è solo uno e si chiama Hawke. In realtà potrei dire anche "una", visto che all'inizio del proprio avatar non solo sarà possibile scegliere la classe d'appartenenza bensì pure il sesso. Ma anche questo vi è noto grazie al nostro precedente hands-on. Quello di cui forse non siete ancora a conoscenza è invece il particolare sistema con cui Dragon Age II verrà "raccontato".
Quello a cui Filippo accennava nella sua anteprima di qualche mese fa è ciò che Bioware ama definire "Frame Narrative". Il gioco infatti viene raccontato da una voce fuori campo, in maniera simile a quanto visto in molti film fantasy, tra i quali l'onnipresente Lord of the Rings. La storia inizia con il nano Varric che racconta alla misteriosa Cassandra la storia di Hawke, campione di Kirkwall.
Da quel momento in poi tutti i punti cruciali del gioco vengono sottolineati da Varric come se fossero capitoli di un libro. L'unica differenza sta nel fatto che la trama di questo libro verrà costruita da noi e dalle decisioni che prenderemo nel corso dell'avventura.