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Drakensang 2: The River of Time

Un'altra sorpresa da FX Interactive.

Uno dei mali peggiori che affligge il mondo dei videogiochi per PC è sicuramente la pirateria; questo moderno cancro tecnologico sembra purtroppo essere immune da qualsiasi cura e, risultando incurante di protezioni, codici segreti o magie di vario genere.

L'unico vaccino che sembra essere in grado di fermare questa piaga è il riuscire a vendere i giochi ad un prezzo tale per cui l'acquisto possa risultare in qualche modo più conveniente della copia pirata. In questo campo il publisher FX Interactive è decisamente un passo avanti a tutti e continua a sfornare una serie ottimi titoli ad un prezzo per molti versi risibile.

L'ultima perla è proprio questo Drakensang 2: The River of the Time, prequel di quel gioco che l'anno scorso ottenne un successo così imponente da meritarsi appunto un secondo capitolo uscito ora in pompa magna.

L'edizione italiana, ottimamente localizzata, esce tre mesi in anticipo rispetto alle altre. Chapeau FX!

Sparecchiamo subito la mente dai dubbi: Drakensang 2 è uno di quei titoli che spiegano il perché se si vuole trovare un gioco di ruolo degno di questo nome, bisogna quasi sempre rivolgervi al regno di mouse e tastiera.

La vera essenza dell'interpretazione "ruolistica", dove la costruzione del proprio personaggio e ogni scelta fatta sono le fondamenta necessarie per riuscire a sopravvivere, è qui proposta in tutto il suo "vecchio"splendore, senza grosse concessioni al giocatore di passaggio.

Fin dalla costruzione del personaggio si può così capire dove si andrà a parare: estrema flessibilità per quanto riguarda la scelta della classe (ognuna con in carico una storia differente), della razza e delle statistiche, poche possibilità di poter modificare l'aspetto fisico del vostro alter ego. In pratica molto arrosto e poco fumo.

Una volta deciso chi dovrà svolgere le vostre veci all'interno del mondo di Aventuria, vi ritroverete subito immersi in una vicenda dalle tinte fosche, nel tentativo di capire chi o cosa si celi dietro i sempre più frequenti attacchi dei pirati sul Grande Fiume: chi vuole spodestare l'imperatore? Chi guida i corsari che saccheggiano i confini di Kosh?

Per uscire vivi dalle battaglie in mischia bisogna sfruttare al meglio le armi a disposizione e le caratteristiche del party.

Dopo poco tempo trascorso svolgendo le prime missioni, che vi permetteranno di impratichirvi con un'interfaccia a dire il vero alquanto intuitiva, vi imbatterete subito in due dei cardini del gioco targato Radon Labs: il livellamento dei nemici e la gestione del party.

Iniziamo da quest'ultimo per ragioni di praticità. A differenza della fortunata serie Elder Scrolls, in Drakensang dovrete gestire un party di compagni, fino a un massimo di tre, ognuno con proprie statistiche peculiari; grazie ad una struttura generale studiata attentamente, ogni personaggio potrà risultare fondamentale, tanto che una tragica dipartita potrebbe rendere non poco difficoltoso il proseguo delle vostre avventure.

Ogni combattimento deve quindi essere gestito con la dovuta calma, utilizzando in maniera accorta la pausa tattica che permette di impostare la pugna con i crismi del caso. Se pensate alle furiose risse alla Diablo del primo episodio, da questo punto di vista si può sottolineare un deciso miglioramento.