Duke Nukem Forever
La versione in HD di un gioco mai uscito.
- | Xbox 360 | PlayStation 3 |
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Spazio su Disco | 5.7GB | 4.6GB |
Installazione | 5.7GB (opzionale) | 4427MB (obbligatoria) |
Supporto Surround | Dolby Digital | Dolby Digital, 7.1LPCM, 5.1LPCM, DTS |
Non c'è nulla di più apprezzato dalla comunità dei retrogamer che non l'uscita (ufficiale o meno) di un titolo perduto e mai pubblicato fino a quel momento: l'opportunità di vivere un frammento della storia dei videogiochi che, per qualsivoglia motivo, non è mai stato reso pubblico. Duke Nukem Forever nella sua versione definitiva non è un bel gioco ma è comunque da provare per lo stesso motivo che spinge gli appassionati di retrogaming a desiderare quei titoli mai usciti per Mega Drive e Saturn: si tratta di un episodio affascinante della nostra discendenza di videogiocatori, ed è già un miracolo che possiamo essere in grado di provarlo.
La storia della resurrezione di Duke Nukem dopo la dipartita di 3D Realms nel 2009 è già notevole di per sé. In seguito al fallimento dello sviluppatore, otto superstiti iniziarono a lavorare per mettere insieme gli asset esistenti in qualcosa che si avvicinasse a un gioco completo. Questo gruppo si fece chiamare Triptych Games, e in seguito si trasferì negli uffici di Gearbox Software iniziando a collaborare con Randy Pitchford per completare il gioco; nel frattempo le versioni console vennero affidate a Piranha Games, già noti per il porting di Transformers: Revenge of the Fallen.
Tenendo in mente il ciclo di sviluppo durato più di dieci anni, non è una sorpresa che Duke Nukem Forever appaia e, in larga parte, si giochi come un titolo di molto tempo fa. La qualità globale delle texture spesso sembra risalire al tardo periodo PlayStation 2, anche se occasionalmente notiamo un livello di complessità affine a un titolo per Xbox 360 della seconda annata. La qualità delle texture è spesso estremamente bassa, il che fa pensare che le specifiche hardware dei PC di riferimento siano piuttosto antiche.
In termini di gameplay, ci sono una serie di idee e trovate di livello altalenante che appaiono solo una volta in tutto il gioco, il che perlomeno aiuta a mantenere le cose interessanti, ma i derivativi elementi di base del design non sono altrettanto positivi. Ad esempio, la possibilità di portare solo due armi alla volta (imposizione presa in prestito dai vari Halo) non si sposa affatto bene col resto del gioco.
Forse sarebbe meglio vedere Duke Nukem Forever quasi come un retro-game, e sotto certi aspetti lo si potrebbe anche chiamare "rimasterizzazione in HD" di un gioco che mai uscito. Ma sfortunatamente, oltre ad avere una grafica semplicistica, il gioco non gira nemmeno in una risoluzione veramente HD su nessuna delle due console.
Quel che troviamo è un frame buffer di 1152x640 su entrambe le versioni console, senza il beneficio di alcun tipo di anti-alias. Il gioco è un pastrocchio di scalette sfarfallanti e di bordi ad alto contrasto, con molto poco post-processing (ad esempio, motion blur o bloom) che potrebbe aiutare a mitigare l'aliasing visibile, il quale invece viene enfatizzato dall'upscaling delle console a 720p.
A dire il vero, ci sono pochissime differenze tra le due versioni in termini di texture ed effetti, e non poteva essere altrimenti vista la povertà della grafica. La più grossa differenza pare l'implementazione delle ombre: in molti punti, c'è la sensazione che manchino su Xbox 360. Aguzzando la vista si può notare che in realtà ci sono, ma sono molto chiare e ciò suggerisce che c'è un errore di offset, simile a quello visto in Final Fantasy XIII dove le ombre vengono spinte dentro la superficie invece che sopra di essa.
Nella galleria comparativa di Duke Nukem Forever, la maggior differenziazione pare essere nella qualità delle texture. Però questi scatti singoli non rendono bene l'idea: il gioco ha seri problemi nello streaming delle texture, al punto che certe volte sembra quasi che il codice lasci perdere tale processo, lasciando texture a bassissima risoluzione sullo schermo. Succede persino nella versione PC, anche se molto più raramente.
Globalmente, il gioco appare piuttosto simile sulle due console per quanto riguarda l'aspetto visivo, ma se passiamo alle performance è tutto un altro paio di maniche. La versione Xbox 360 di Duke Nukem Forever è un vero e proprio disastro e si tratta certamente di uno degli shooter meno performanti e meno belli da vedere che abbiamo testato da parecchio tempo a questa parte.
L'analisi del frame-rate ci mostra come stanno i fatti.
C'e una differenza come tra il giorno e la notte tra le due console. La piattaforma Microsoft fa girare il gioco con un frame-rate non sbloccato, e presenta il peggior tearing che abbiamo visto negli ultimi tempi. Pare che chi si sia occupato della conversione sia riuscito ad avvicinarsi ai 30 fotogrammi al secondo solo facendo aggiornare il framebuffer non appena il frame viene renderizzato, e anche così vediamo degli allarmanti cali nella performance generale. Il risultato è una disfatta sia nell'aspetto visivo che nella giocabilità.
Il contrasto con quello che offre la versione PlayStation 3 è enorme. In un'intervista apparsa sul PlayStation Blog, Randy Pitchford parlava di "incredibili ottimizzazioni" su PS3 grazie al team Piranha. La possibilità di girare a 30FPS bloccati, con pochissimi episodi di tearing su PlayStation 3, dà vita a un'esperienza di gioco molto differente rispetto alla controparte. Anche se il gioco è decisamente bruttino in molti aspetti (difficilmente lo definiremmo "spettacolare", tenendo in mente gli FPS medi di oggi), almeno il gioco offre una performance visiva adeguata a supportare il gameplay e i controlli risultano solidi ed affidabili.