Eurogamer Top 5
Cinque segnali che siete vecchi per i videogiochi.
Sai aspettare anche dopo il Day 1
Aspettare qualcosa è una delle sensazioni più belle del mondo. Viviamo di aspettative, viviamo di quei momenti che precedono la felicità. La nostra testa è strutturata per pensare in modo che ci sia sempre qualcosa che non abbiamo, e che appaghi la nostra voglia di possedere.
Eppure in questi giorni e uscito Gears of War 3 e, sapete una cosa? Lo prenderò usato, quando capiterà. Il motivo? Ho troppa roba arretrata che ancora dev'essere finita, che motivo avrei di aumentare ancora di più la pila di titoli che non ho neppure aperto?
Questo purtroppo è frutto di uno dei meccanismi più perversi della crescita. Avete presente quando siete senza donna e nessuno vi considera, poi magari finalmente ne trovate una che apprezzi le vostre citazioni di Star Wars e bam!, improvvisamente si fanno vive tutte le tizie che prima al massimo potevate sbirciare su Facebook?
Ecco, con i giochi funziona più o meno allo stesso modo. Finché siete dei ragazzini che dipendono dalla paga dei genitori, dovete sudarvi ogni gioco lavando macchine, portando sacchi della spesa o raddrizzando una media voto non eccelsa, ma avete un sacco di tempo da passare sul vostro passatempo preferito. Diventando vecchi la situazione si capovolge: potete entrare in un qualunque negozio di videogiochi e uscire con due, tre titoli senza dover potare le siepi della nonna, ed è bellissimo, è fantastico! Finalmente potete fare come volete!
Poi arrivate a casa, dovete cenare, scambiare un minimo di chiacchiere con chi condivide il tetto con voi, magari un film o una serie tv... E ormai è quasi mezzanotte, domani si lavora, e la vostra grandiosa serata a base di videogiochi si trasforma in cinque minuti tanto per provare, in cui magari ci sono anche delle scene d'intermezzo lunghissime che non potete saltare.
E i giochi si accumulano.
Allora tanto vale aspettare, che magari il titolo che volevi lo trovi pure usato e la consorte non scuoterà più la testa perché "ancora spendi soldi nei giochini"
Sigh.
I giochi diventano troppo lunghi...
Dicevo prima che i giochi sono diventati una questione di cinque ore, ma non sempre è così: dall'altra parte della scala di valori ci sono un sacco di titoli che possono vantare decine, centinaia di ore di gioco. Skyrim, Kingdom of Amalur: Reckoning, Fallout e tutte le sue espansioni.
E la cosa è diventata ancora più drammatica con i famigerati collezionabili (di cui vi ho già parlato in abbondanza), le quest secondarie, le sotto quest, gli achievement, i finali secondari... Scusate ma qualcuno può indicarmi il momento in cui il significato di divertimento è diventato girare in lungo in largo cercando un oggetto inutile per poi vantarsene con gli amici? Non ho bisogno di un gioco che mi faccia perdere tempo, ho bisogno di un gioco che renda il pochissimo tempo a mia disposizione un'esperienza divertente.
La noia è una malattia per i giovani ma per quanto mi riguarda ogni minuto che passo a giocare è un minuto in cui il le cose su cui devo lavorare sia accumulano, e state pur certi che se mi sentite ancora parlare bene di un MMORPG vuol dire che sono stato licenziato.
Il problema è che mentre i crescevo l'industria doveva vendere videogiochi anche alle versioni di me che erano rimaste giovani. 15, 20 anni fa passare quattro ore, per non dire tutta la notte, su un videogioco era assolutamente normale. Un RPG da 40, 50 ore era tutto ciò che chiedevo, il grinding non era assolutamente un problema e di certo non dovevo preoccuparmi di ciò che il mondo aveva in serbo per me quando sarei uscito dalla mia trance agonistica (Cosa? Ci sono anche gli esami all'università? Non basta pagare?).
Purtroppo mentre gli sviluppatori bussavano alla mia porta con un gioco in grado di regalarmi 300 ore di divertimento, queste 300 ore sono diventate il tempo che posso dedicare ai videogiochi per i prossimi due anni. Ancora una volta siamo di fronte al solito problema. Ciò che mi consente di comprare questi bellissimi giochi mi condanna anche a non poterli giocare, e per finire un titolo in poco tempo devo sperare in una febbre emorragica, il tifo o una gamba rotta, altrimenti non se ne parla.