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F.E.A.R. 3: parla Dan Hay

"Abbiamo re-inventato il co-op".

I film horror giapponesi ci hanno spaventato negli ultimi anni proponendoci demoniache ragazze dai capelli lunghi e dalla pelle bianca come il latte. Nel mondo dei videogiochi questo primato spetta a F.E.A.R., titolo capace di spaventarci con un approccio forse ancora più spaventoso. Il risultato è stato un successo mondiale, il che ha ovviamente significato l'inizio di una serie.

F.E.A.R. 2 raccontò una storia simile al suo predecessore. Al centro della storia c'era sempre l'inquietante figura di Alma, ma la trama veniva proposta da una differente prospettiva. Ora arriva F.E.A.R. 3, ma al comando non c'è più il team Monolith, che avrà comunque un ruolo di consulenza allo sviluppo, affidato stavolta ai Day 1. La nuova sceneggiatura sembra ancora più disturbante delle precedenti: faremo la conoscenza del piccolo bambino di Alma e vestiremo i panni di Paxton Fettel e Point Man, due eroi dotati di superpoteri che dovranno "cooperare" per uscire vivi da questo terzo incubo.

Successo annunciato? Ci siamo seduti al tavolo con Dan Hay, Senior Producer di Day 1, per scoprirlo.

EurogamerUna domanda veloce prima di iniziare a fare sul serio: si scriverà F.E.A.R. 3 or F.3.A.R.? Se rispondi con la seconda opzione devi spiegare il perché.
Dan Hay

Il titolo del gioco è F.E.A.R. 3 ma il logo è F.3.A.R. Se da oggi in poi parlerete del gioco dovrete farlo chiamandolo F.E.A.R. 3, se vorrete scriverlo in maniera "cool" dovrete scrivere F.3.A.R.. Scherzi a parte, il gioco si chiama ufficialmente F.E.A.R. 3.

EurogamerPerché svelare il gioco attraverso un video "live action"? Avete ambizioni cinematografiche?
Dan Hay

Avevamo vagliato differenti opzioni per l'annuncio di F.E.A.R. 3, ma questa ci è sembrata quella più appropriata e intrigante. La trama del nuovo gioco è ancora più ambiziosa di quella dei precedenti e volevamo sottolinearlo con un filmato diverso dal solito.

Le nostre ambizioni cinematografiche tuttavia esistono davvero, anche se non nel senso classico del termine. Le fasi più importanti del gioco saranno sottolineate da filmati molto intensi e la storia che vede protagonisti Point Man e Fettel è decisamente forte. Il loro "rapporto" nel gioco non potrebbe essere mostrato al meglio senza un taglio cinematografico.

EurogamerIl primo F.E.A.R era inquietante ma piuttosto scontato. Come pensate di evolvere l'atmosfera e il coinvolgimento dei giocatori in questo secondo sequel?
Dan Hay

Day 1 sta facendo di tutto per preservare lo spirito originale del primo F.E.A.R., quel mix di tensione, horror e combattimenti frenetici.

Detto questo, le aspettative dei giocatori sono cresciute notevolmente da quando il gioco uscì anni fa ed è essenziale rinnovarsi per non deluderle. F.E.A.R. 3 offrirà un'esperienza diversa dalle altre e decisamente unica. Tramite un sistema da noi creato, che chiamiamo "Generative System", l'apparizione dei nemici, dei mostri e dei momenti clou del gioco è totalmente casuale. Due partite non saranno mai uguali e la rigiocabilità è assicurata da quello che noi chiamiamo "divergent co-op".

Chi ha amato il primo F.E.A.R. ne troverà tutti gli elementi distintivi in questo terzo capitolo, ma in più avrà a disposizione moltissime novità che renderanno l'esperienza fresca e innovativa.

EurogamerChe ruolo ha John Carpenter nella realizzazione del gioco? Potresti farci qualche esempio di come la sua esperienza di regista ha cambiato alcuni elementi o alcune scene?
Dan Hay

John Carpenter è una risorsa importantissima per la produzione del gioco. L'orrore non è fatto solo di momenti scioccanti e John ci ha fornito preziosi suggerimenti su come modificare alcune scene, su come creare tensione tramite le luci, le ombre, la musica e le inquadrature. John ci ha insegnato che portare lo spettatore ad avere paura anche senza fargli vedere nulla di concreto è forse anche meglio che spaventarlo con un improvviso evento terrificante.

EurogamerAnche lo scrittore Steve Niles (30 Giorni di Buio) fa parte del vostro team creativo. Ha scritto la storia del gioco, giusto? Quanta importanza state dando alla trama rispetto al gameplay?
Dan Hay

La storia in F.E.A.R. 3 sarà importante almeno quanto i combattimenti. Una sceneggiatura ben scritta dà profondità al gioco ed emoziona i giocatori. Fin dai primi passi in questo progetto ci siamo mossi per avere a disposizione una storia degna di questo nome.

Sinceramente non ci viene in mente qualcuno migliore di Steve per la creazione della storia di F.E.A.R. 3. Ha una fantasia incredibile ed è in grado di generare tensione con poche righe dei suoi racconti. La sfida più grande da questo punto di vista è quella di creare un gioco con una trama che funzioni, che sia appassionante e che si integri perfettamente in un prodotto ricco d'azione. Steve ha fatto un ottimo lavoro e pensiamo che il risultato finale sarà sorprendente.

EurogamerTorniamo un attimo a F.E.A.R. 2. Cosa pensi non funzionasse il quel titolo?
Dan Hay

Monolith ha fatto un lavoro eccezionale con F.E.A.R. e Project Origin. Lavoriamo a stretto contatto con loro e siamo cresciuti molto grazie ai loro consigli. Nessun gioco è perfetto e c'è sempre spazio per miglioramenti. Abbiamo analizzato tutti gli aspetti del gioco precedente, abbiamo mantenuto quelli che funzionavano e abbiamo aggiunto le idee che avevamo in mente, in particolar modo per quanto riguarda il co-op.