F1 2009
Bandiera gialla.
Dopo tre anni di forzato silenzio, l'attesa per tutti gli appassionati di Formula 1 è finalmente terminata: Codemasters ha infatti rilevato da Sony la licenza ufficiale del campionato automobilistico più prestigioso del mondo e grazie, all'expertise degli Inglesi di Sumo Digital (già responsabili di OutRun Online Arcade e di Virtua Tennis 2009), si prepara a un deciso rilancio videoludico della popolarissima disciplina a 4 ruote.
Certo il tempismo non è esattamente dei migliori: non soltanto la Formula 1 ha vissuto una delle annate più buie e delicate della sua gloriosa storia (tra processi infamanti e surreali scandali a base di orge nazi si è davvero scaduti nel peggio del peggio), ma ci dev'essere una logica perversamente furbissima nel lanciare il videogame ufficiale del campionato 2009 a stagione appena conclusa e a 4 mesi dall'inizio del campionato 2010.
Prendiamola comunque con filosofia o piuttosto come un piccolo antipasto della sostanziosa portata principale che verrà: le versioni PSP e Wii vogliono in effetti essere una sorta di apripista nell'attesa del vero pezzo da 90, vale a dire la versione PC, PS3 e Xbox 360 del gioco, in arrivo durante il primo quarto del prossimo anno con un carico di novità e rilevanti innovazioni tecnologiche.
Quello che abbiamo per le mani è ad ogni modo un racing game di tutto rispetto, che fa ovviamente dell'ufficialità della licenza il suo principale punto di forza: disponibili tutti i team della stagione appena conclusasi con l'imprevisto e imprevedibile trionfo di Jenson Button su Brawn GP, confermati tutti i 20 piloti presenti all'avvio del campionato e attentamente riprodotti i 17 circuiti della F1 anno 2009 (incluso il debutto virtuale del monumentale Yas Marina Circuit di Abu Dhabi).
L'idea è quella di proporre un'esperienza fondata su un modello di guida simulativo ma non troppo: per non scontentare né i fanatici delle simulazioni più intransigenti né gli amanti degli approcci più arcade, Sumo Digital sembra infatti aver concepito un sistema ibrido che privilegia la profondità rispetto all'immediatezza.