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Fable II

Una Fiaba da vivere.

Benché le fiabe siano generalmente associate a tematiche stereotipate, spesso sono comunque pervase da uno spirito rivoluzionario. È pertanto comprensibile trovare qualcosa di analogo in Fable 2, tra castelli fatiscenti, intrighi notturni e tenebrose paludi. Lo stravolgimento delle regole è stato fondamentale nello sviluppo del titolo. Il team Lionhead ha saldamente proseguito la sua politica di "scelte e conseguenze" facendo però crollare svariati capisaldi presenti nella maggior parte dei giochi. Fable 2 ci mostra infatti ciò che sucede quando ci si allontana dalle comuni forme di punizione del giocatore, per ricompensarlo dall'inizio alla fine. Il risultato, credeteci, è sbalorditivo.

Per comprendere appieno la portata del titolo, vale la pena ricordare un attimo le comuni meccaniche di gioco che i prodotti odierni hanno ereditato sin dai tempi dei vecchi cabinati arcade. La stragrande maggiornaza dei giochi ha sempre affermato le proprie regole punendo severamente il giocatore: se combatti e perdi, vieni ucciso; se decidi di esplorare lo scenario a tua discrezione, rischi di perderti; se qualcuno ti trova mentre dovresti nasconderti, vieni riportato al punto di partenza o costretto a combattere. È una strategia che ha sempre funzionato e che continua a funzionare, molti dei giochi più belli hanno ampiamente utilizzato questo sistema, ma è anche vero che quando le cose si mettono male il giocatore viene volentieri trattato alla stregua di una scimmia da laboratorio. Se vuoi davvero raggiungere la banana, devi anche essere disposto a beccarti qualche dannata scarica elettrica.

Continuando sulla nostra bizzarra analogia, possiamo dirvi che Fable 2 vi coprirà con una pioggia di banane ogni volta che potrà. La sorpresa più grande è stato scoprire che tale generosità insita nel gioco non appare mai gratuita, nemmeno quando ribalta prepotentemente i più noti e fondamentali principi di gamedesign. Le scie luminose sparse per i sentieri vi indicheranno sempre la via da seguire, non rischierete quindi di perdervi e ciò vi consentirà di esplorare liberamente anche il più nascosto angoletto. Vi troverete anche a chiedervi il motivo per cui tanti giochi vi costringano a girare alla cieca e ad interrogare ogni singolo personaggio in cerca della missione successiva. Allo stesso modo, l'impossibilità del game-over nel corso dei combattimenti vi spingerà a riflettere su tutti gli anni trascorsi nel mero tentativo di sopravvivere agli scontri, quando invece avreste potuto dedicarvi maggiormente all'incremento delle vostre abilità. Tutte queste idee sono ovviamente state pensate per rendere il titolo accessibile anche ai neofiti, ma ciò non significa escludere o svalutare i giocatori più esperti.

Il design dei personaggi è di sicuro impatto, anche nella rappresentazione di loschi figuri come questo.

Lo capiamo, detto così sembra un sacrilegio. Le scie luminose, dopotutto, non sono seriamente innovative, basti pensare ai neon di Perfect Dark Zero o persino al primo livello di Halo. Eppure Albion rimane uno dei posti più intuitivi da esplorare; in ogni momento avrete modo di deviare dal percorso principale e dedicarvi al più puro e semplice cazzeggio, con tanto di cartelli e sottotitoli ad informarvi perennemente sul percorso che state seguendo e sulle possibili destinazioni. Potete quindi gironzolare e dedicarvi alle attività che vi interessano in qualsiasi momento, e ciò che a prima vista sembrava una paternalistica feature, diventa una delle qualità più intriganti del gioco. Il fatto di potersi allontanare a piacimento dalla quest principale vi spingerà a tentare nuove strade e svariati diversivi. Perché quindi non seguire il cane (nostra fedele guida nel gioco) per una buona mezz'ora e andare in cerca di tutti i misteri che il gioco nasconde? Coraggio, comprate una casa, sposate una pulzella ben popputa, riproducetevi (!), uccidete tutti e poi date fuoco all'intera città. Potete davvero fare tutte queste cose e poi tornare serenamente alla storia principale. Qualunque sia la vostra attuale posizione, avrete sempre alle spalle la via luminosa che vi farà riprendere il filo della trama.

Seguire il percorso tracciato da Fable 2 significa lasciarsi guidare sapientemente in mondo in cui regna l'alternanza dinamica tra combattimenti e missioni, spettacoli e sfide, senza l'intrusione di alcun ostacolo a sbarrarvi il cammino. Il tutto scorre in maniera talmente fluida che non vi troverete mai a faticare più del dovuto per guadagnare l'ennesimo capitolo della storia.

L'approccio ai combattimenti è ugualmente idiosincratico. Nonostante venga utilizzato un solo pulsante per i combattimenti, la verà innovazione sta nella riluttanza del gioco a punirvi in caso di fallimento. Qualora cadiate in battaglia, non verrete rispediti per direttissima all'ultimo checkpoint. Perderete invece pochi punti esperienza e, una volta rigenerata la barra della salute, potrete tornare eroicamente in azione, magari con qualche bella cicatrice in più. Sembrerà banale ribadirlo, ma ricordiamoci che Lionhead ha espressamente voluto confezionare una "fiaba" a misura di giocatore. Un mondo incantato, certamente dotato di proprie regole, ma perennemente e coerentemente piegato ai desideri di chi stringe in mano il joypad. Le potenzialità di un medium concepito secondo tali canoni sono, a nostro avviso, semplicemente incredibili.

Una volta conclusa la storia principale, vi ritoverete un intero mondo da esplorare, pieno di segreti e missioni secondarie da intraprendere.

Fable 2 permette anche ai giocatori meno esperti di superare qualsiasi situazione, ma come detto poc'anzi, ciò non signifca che non siano contemplate battaglie furiose ed appaganti per gli utenti più smaliziati. Se da un lato è vero che la maggior parte delle azioni verrà eseguita alla pressione di un singolo tasto, dall'altro il giocatore avrà a propria disposizione una ricca varietà di opzioni. Si potrà infatti massimizzare l'esperienza di gioco utilizzando più armi insieme nello stesso combattimento (spade, archi, pistole, fucili e molto altro) , eseguire le mosse più acrobatiche e alternare le magie acquisite in un mix capace di stupire ogni volta.