Fallout 3 Operation: Anchorage
Prima espansione per il capolavoro Bethesda.
Fallout 3 ha ampiamente dimostrato di meritare le elevate aspettative nutrite dai fan sin dal suo annuncio. Il titolo Bethesda ha infatti avuto l'ardire di riportare in auge una serie storica, senza stravolgerne le fondamenta ma costruendo su queste un impianto solido e capace di reggere il confronto con le più recenti produzioni next-gen. Un'impresa mirabilmente riuscita. L'atmosfera decadente, il fascino retrò di determinati elementi e un gameplay ibrido tra meccaniche ruolistiche e First Person Shooter hanno saputo convincere anche i giocatori più smaliziati. La scelta di Microsoft nel garantirsi in esclusiva i contenuti aggiuntivi è quindi apparsa condivisibile.
Scopo di ogni add-on che si rispetti è quello di ampliare l'avventura principale, magari introducendo situazioni inedite tanto a livello di sottotrame quanto nelle meccaniche di gioco. Operation: Anchorage offre certamente un punto di vista interessante sui trascorsi della serie, e grazie ad un efficace escamotage ci farà rivivere le battaglie contro i Cinesi nelle fredde lande dell'Alaska. Sin dai primi minuti, l'espansione mostrerà un'impronta maggiormente votata all'azione a discapito della componente ruolistica.
Una volta terminato il download dell'espansione sarà possibile avviarla semplicemente accedendo ad uno dei salvataggi di gioco. Una chiamata sul Pip Boy vi informerà circa la necessità di raggiungere i territori a sudovest, dove i membri della Confraternita d'Acciaio stanno combattendo strenuamente contro un gruppo di SuperMutanti. Dopo aver portato a termine la battaglia, i membri della confraternita vi riveleranno l'esistenza di un avamposto colmo di armi tecnologicamente avanzate (dimenticata eredità delle ere passate). Il problema è che l'accesso a tali strumenti di morte è legato ad un complesso simulatore di guerra virtuale che solo voi siete in grado di affrontare.
Ecco quindi svelato il modo con cui Bethesda ha inteso espandere l'esperienza di gioco, portando i giocatori a rivivere avvenimenti decisivi precedenti alla storia principale. Poco dopo essere entrati nell'infernale bozzolo di metallo, sarete connessi virtualmente al drammatico conflitto che vede gli eserciti USA contrapporsi alle mastodontiche armate orientali. La reltà del vostro presente sparirà, risucchiata nel passato digitale ricreato dal congengo. Svaniti i toni grigi delle abituali ambientazioni post-apocalittiche, dinnanzi ai vostri occhi si stenderanno le azzurre terre dell'Alaska. Dopo ore e ore nelle Waste Land, l'effetto è sicuramente di grande impatto.
Ci si ritrova praticamente subito immersi nella battaglia. Il numero dei nemici è elevato, l'urgenza di eliminarli (e sopravvivere agli attacchi) suggerirà al giocatore di adottare un approccio determinato, ponendosi nella disposizione mentale solitamente richiesta dagli shooter in prima persona. A questo punto i più coriacei amanti delle meccaniche ruolistiche storceranno il naso, proprio come abbiamo fatto noi. Non che guasti un pizzico di adrenalina in più, ma di certo avremmo preferito veder mantenute tutte le componenti tattiche apprezzate nella storia principale. Non avete possibilità di scelta nello schieramento e, generalmente, il percorso dell'avventura è fortemente veicolato dalla "rigida" struttura imposta dalla quest.