Far Cry 2
Malarico paradiso.
La trama è semplice: nei panni di un mercenario dovrete rintracciare the Jackal, un venditore di armi che sta rifornendo entrambe le fazioni in guerra. Tuttavia il gioco cercherà continuamente di mettervi i bastoni tra le ruote, proponendovi missioni in serie che non vi avvicineranno più di tanto al vostro bersaglio ma che vi daranno un'ottima idea dello scenario di crisi generato dalle sua azioni. E avventurandovi nella seconda parte della campagna diventerà abbastanza chiaro che più che dare la caccia a Jackal la vostra missione sarà quella di tracciare un identikit accurato del personaggio, a partire dalle riprovevoli tracce lasciate sul suo cammino (quali aerei abbattuti o stragi di civili) per arrivare ai nastri abbandonati in giro che illustrano il suo modo di pensare.
Input che però potreste non trovare affatto. E qui sta la scelta di design più genuinamente brilllante: Far Cry 2 non vi imporrà la sua storia a pezzi, ma al contrario farà in modo da lasciarvi liberi di cercare dettagli in maniera autonoma. Non seguirete una traccia predefinita, ma verrete reclutati di volta in volta dall'una o dall'altra fazione, decidendo in prima persona il ritmo dell'esplorazione verso la verità. E i gruppi in lotta non faranno nulla per rendere più chiare o più semplici le cose: sia i dogmatici e pomposi UFULL che gli intransigenti e sbruffoni APR sono infatti allo stesso modo violenti e inconcludenti. Niente bene o male dunque, ma soltanto una guerra spregiudicata e senza sensoin cui contano solo i soldi, le informazioni giuste e il vostro obiettivo.
Il modo in cui tutto ciò si traduce in game è comunque purtroppo tutt'altro che rivoluzionario -le missioni sono del tipo "vai lì, uccidi tutti e magari fai saltare in aria un oggetto". Ma l'azione diventa davvero appagante quando ci si accorge che la struttura del gioco incoraggia il fruitore a sperimentare: forse i vostri obiettivi non saranno il massimo, ma potrete raggiungerli da praticamente qualsiasi angolazione, sfruttando pure a vostro vantaggio i diversi tipi di terreno e vari approcci stealth. Durante le prime ore di gioco, Far Cry 2 mi era sembrato decisamente arrancare; ma questo solo e soltanto perché era il mio stile di gioco a trascinarsi stancamente. Approcciandomi infatti in modo diverso alle missioni sono riuscito ad intervallare sparatorie fragorosamente frontali e assalti silenziosi, impiegando al massimo armi e condizioni ambientali a tutto vantaggio dell'esperienza e del divertimento.
Non sono comunque mai riuscito ad apprezzare particolarmente i combattimenti a bordo dei mezzi che il titolo Ubisoft propone, soprattutto per quanto riguarda il costante passaggio tra le fasi di guida e quelle di shooting più puro tramite la torretta. Per non parlare dei tediosi checkpoint posti lungo le strade, puntualmente costellati di punti di respawn pressoché istantaneo che vi costringeranno ad eliminare i vostri nemici dalla lunghissima distanza, onde evitare conseguenze assai più dolorose.
Si tratta di una meccanica povera di varietà, resa ancor più insopportabile da alcune insensate scelte di design puramente sadico che vi costringeranno a giocare e rigiocare il tutto all'incirca una volta ogni cinque minuti. Certo, muoversi in una zona di guerra dev'essere difficoltoso e assai poco rassicurante, ma qui Ubisoft è riuscita a trasformare il terrore e l'incertezza in un distillato di noia e routine. Del resto un gioco con struttura ad openworld in cui è preferibile prendere il pullman piuttosto che girare liberamente qualche problemino deve necessariamente averlo, pure a dispetto delle trovate più cromosomicamente geniali.