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Fight Night Champion

Sulle orme di Rocky Balboa!

Nel corso della sua storia, Electronic Arts ha avuto il grande merito di offrire la giusta dignità ai giochi di boxe, in particolar modo col passaggio da Knockout Kings alla serie di Fight Night. Prendendo spunto dal sistema di controllo proposto dal nipponico Hajime no Ippo, i designer del colosso americano avevano creato un'esperienza tecnicamente splendida e arricchita da un gameplay in costante evoluzione.

Dopo aver limato e perfezionato quanto di buono era stato fatto con il primo Fight Night, arrivati al Round 4 (dov'erano presenti anche leggende del calibro di Tyson e Ali), i programmatori si sono trovati di fronte a un problema piuttosto importante, ovvero quello dell'innovazione.

Realizzare l'ennesimo episodio identico ai precedenti era fuori discussione, ed è per questo che il team di sviluppo ha deciso di prendersi dei rischi cercando di cambiare rotta e di proporre qualcosa di diverso dal solito. In realtà è ancora una volta Hajime no Ippo a ispirare Electronic Arts. Quale elemento rendeva così piacevole la progressione del gioco di pugilato ispirato al celebre anime giapponese? La storia.

La modalità Champion prevede incontri senza guantoni, dove i danni di ogni singolo pugno sono devastanti.

Electronic Arts si è resa conto di aver sviscerato gran parte degli elementi relativi al pugilato, sia da punto di vista del gameplay che da quello degli allenamenti. Qualcosa si poteva ancora ottimizzare (così è stato, infatti), ma per non rischiare di far uscire sugli scaffali dei negozi una semplice espansione del Round 4, era necessario cambiare totalmente l'impostazione di base.

È così, quindi, che nasce Fight Night Champion, la cui caratteristica distintiva è la Champion Mode. In questa modalità il giocatore veste i panni di Andre Bishop, vivendo in prima persona la sua drammatica storia.

Immaginate di trovarvi nel bel mezzo di una vicenda in stile Rocky (anche se scritta decisamente peggio), dove in più di un'occasione sarete chiamati a combattere per la vostra vita. Nel corso di questa interessante modalità troverete di tutto: l'immancabile allenatore/confidente, gli incontri in prigione in perfetto stile Ashita no Joe (Rocky Joe, qui in Italia), la lotta continua con il rivale di turno, intrighi a base di denaro e corruzione, il tutto narrato attraverso una serie di sequenze lunghe e articolate.

Come dicevamo poco fa, è come se il giocatore venisse trasformato nel protagonista di un film a tema sportivo. L'idea è piuttosto valida, ma la sua realizzazione sarebbe potuta essere più curata. Durante tutta la storia, infatti, viene trascurata una parte fondamentale della vita pugilistica: gli allenamenti. Le sequenze di perfezionamento di Bishop infatti sono solo un paio, visto che in tutta l'esperienza (che dura poco meno di tre ore) il giocatore viene scomodato solo un paio di volte ad allenarsi.

Scordatevi di replicare le galvanizzanti scene dei vari Rocky, dove tra addominali, pesi ed esercizi al sacco avreste fatto di tutto per migliorare la vostra forma in vista dell'incontro decisivo.

Così si attacca in Fight Night Champion.
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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Fight Night Champion

iOS, PS3, Xbox 360

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