Final Fantasy XIII

“Abbiamo dato un’occhiata a giochi come quelli prodotti da BioWare o alla Fallout”, ci ha riferito. “Ci siamo però ispirati maggiormente a FPS come Call of Duty e Halo. Quei giochi che sono in grado di regalare un'intensa atmosfera e trasmettere la tensione della lotta in tempo reale in modo estremamente verosimile per i loro giocatori. Questo è stato il nostro obiettivo principale”.

Non tutti i fan vogliono un seguito dispersivo e un pò pretenzioso come FFXII, e Square Enix si dovrebbe ormai essere abituata al giudizio altalenante della comunità di Final Fantasy nei confronti dei vari titoli prodotti (a nessuno sembra mai piacere l'idea di un sequel, a quanto pare, ma così come molti hanno gradito il settimo capitolo tanti altri gradiranno l'ottavo). La costante di ogni Final Fantasy è una e una soltanto, il cambiamento del sistema di combattimento.

“Per la serie Final Fantasy è ormai una tradizione proporre con ogni titolo un nuovo sistema di combattimento”, ci fa notare Toriyama. “Di conseguenza il sistema di combattimento di FF XIII è diverso da quello dei titoli precedenti e rappresenta la volontà da parte nostra di creare un sistema che risulti divertente anche per coloro che amano i giochi d'azione.

“Il tipo di combattimento presente in questo nuovo titolo introduce un sistema chiamato Paradigm Shift, un’idea completamente originale. Il Paradigm Shift ci consente di passare durante la battaglia da una classe giocante all'altra (come potrebbero essere un Medico o un Devastatore o ancora un Mago Offensivo), condizionando in questo modo il comportamento della IA degli altri membri del party.

“L'idea è di utilizzare un solo personaggio giocante ma allo stesso tempo avere una sensazione di controllo anche sugli altri tre membri del gruppo. Non ci dobbiamo concentrare solo su un singolo personaggio ma considerare il gruppo come se fosse fatto di un PG principale e due secondari”.

L'altra novità, che aveva già scatenato grande interesse all'E3 di due anni fa, è l'uscita simultanea di FFXIII su PS3 e Xbox 360 in occidente.

“Abbiamo disegnato un motore che fosse in grado di girare con entrambe le console e non ci aspettiamo nessun particolare problema tecnico”, ci ha detto Kitase a proposito delle possibili difficoltà di conversione del titolo con cui il team potrebbe trovarsi ad avere a che fare. “L'unica differenza è ovviamente tra Blu-ray e DVD, di conseguenza la versione per Xbox comprenderà tre DVD che dovranno essere cambiati due volte durante il gioco”. Ulteriori informazioni riguardo a questo argomento sono reperibili nell'articolo di analisi tecnica di Final Fantasy XIII in Digital Foundry.

Con “l'embargo”che è stato imposto alle recensioni Occidentali prima dell’uscita del titolo, passerà qualche settimana prima di sapere se l'ottimismo di Kitase e Toriyama per Final Fantasy XIII si tradurrà effettivamente in approvazione da parte della critica, a dispetto delle prime fredde impressioni che il gioco ha suscitato. In ogni caso, il discorso fatto dal capo sviluppatore Yochi Wada, che ha affermato come l’impostazione di Final Fantasy stia diventando anacronistica, potrebbe essere il primo segnale della fine di un’era.

Ma sembra anche questa una caratteristica della serie. Nato nel 1987, in un momento in cui Square stava fronteggiando una possibile bancarotta, il gioco dovette apparire a Hironobu Sakaguchi come probabilmente l'utimo titolo prodotto sia da lui che dalla Square. Ad oggi, le cose sono andate molto meglio del previsto e in seguito alla scampata rovina ogni FF si è ammantato di un sottile velo di ironia.

Nonostante questo, e a dispetto dei tradizionalismi, FF non ha perso la capacità di reinventarsi; con ogni nuova uscita assistiamo alla creazione di un mondo nuovo e di un nuovo sistema di combattimento ripensato da zero.

Ogni Final Fantasy rappresenta necessariamente la fine di un'era e l'inizio di una nuova. Non c'è motivo per pensare che le cose cambino con FF XIII.