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Fire Emblem: Shadow Dragon

Fantasy, strategia e un DS.

Se le vendite di Fire Emblem vanno alla grande da qualche parte (e di certo saranno più che ragionevoli a livello globale, dal momento che parliamo dell'undicesimo episodio di una serie presente su sei diverse console), probabilmente non sono esattamente stellari in Europa, dove la versione GameCube era pressoché introvabile e persino il recente Radiant Dawn è difficilmente rintracciabile nei negozi. Ma tant'è, eccoci qui a celebrare l'arrivo di Shadow Dragon, remake dell'originale NES in arrivo con forte anticipo sui nostri lidi rispetto al resto dell'occidente. Non che la cosa ci dispiaccia, francamente.

Come i fan già sapranno bene, Fire Emblem è uno strategico a turni con una deliziosa copertura di carismatici personaggi in stile RPG, capaci di infondere ad ogni movimento, attacco o magia la loro peculiare personalità. I colorati campi di battaglia e le mirabolanti gesta guerresche avranno così un'enfasi tutta particolare, maggiore ad esempio di quella riscontrabile in Advance Wars, l'altra serie Nintendo sulle medesime corde di Fire Emblem. In Shadow Dragon si narrerà la storia del prode Principe Marth, pronto a fare ritorno dall'esilio per salvare la sorella e reclamare il suo regno. E ovviamente si tratterà di un' entusiasmante epopea fatta di amicizie rinnovate, incontri a sorpresa ed avvincenti combattimenti.

Shadow Dragon adatterà alla perfezione il tutto ai due schermi del Nintendo DS. I controlli via pennino si riveleranno comodi ed intuitivi, benché i classici tasti risulteranno forse in definitiva più confortevoli in quanto maggiormente familiari. Ottima anche la gestione complessiva dell'interfaccia, che grazie all'impiego di due schermi in contemporanea riesce ad essere sia più chiara che al tempo stesso maggiormente spettacolare. Le imprescindibili statistiche riusciranno così a convivere al meglio con i piacevoli modelli 3D, senza che le convincenti animazioni rubino spazio ai dettagli tattici. Quel che si dice unire l'utile al dilettevole insomma, che volete di più?

La grafica, benché giocoforza mirata all'essere funzionale e pratica, si rivela comunque piacevole e tutt'altro che anonima.

Come da tradizione per la serie, anche se per dovere di cronaca va detto che l'originale NES faceva eccezione sotto alcuni punti di vista, il gameplay di base di Shadow Dragon si fa notare per le particolari relazioni tra le armi (con dinamiche simili alla morra cinese tra spada, ascia e lancia...), gli imprevisti (non sempre tutte le unità seguiranno gli ordini dei loro comandanti...) e gli incontri casuali (ed esempio nuove reclute trovate direttamente sul campo). La sua struttura fatta di diverse opzioni di combattimento, personaggi sempre nuovi ed in costante divenire ed unità accattivanti riesce a colmare qualche manchevolezza in fatto di gestione dei terreni e delle risorse (soprattutto pensando ad Advance Wars, che però giuro non è un mio feticcio di natura parasessuale).

L'aspetto di crescita delle unità di Fire Emblem ha ricevuto appassionati consensi su internet, e di certo non a caso. Ad esempio qui proteggerete Shiida, nobile guerriera Pegaso dai capelli blu, durante la sua delicata infanzia, rinforzandola di volta in volta sino a poterla schierare in prima linea in battaglia. Finirete così per affezionarvi ai personaggi, potenziandoli al meglio grazie anche alle apposite arene e trasformando innocui individui in inarrestabili mastini da guerra (ovviamente a seconda della vostra pazienza, ma visto che esistono persone che hanno speso decine e decine di ore con i mini-game di Fable II...).