From Dust
Un DLC assolutamente divino.
Al di là dei soliti titoli altisonanti, la fiera di Colonia ha ospitato un piccolo gioco particolarmente promettente, con tutte le carte in regola per diventare un vero e proprio classico che nessun giocatore dovrebbe farsi sfuggire.
Stiamo parlando di From Dust, fino ad oggi conosciuto semplicemente come Project Dust, che abbiamo avuto la fortuna di vedere all'opera in un'interessantissima presentazione ricca di spunti di cui discutere. L'idea del gioco nasce da una semplice demo tecnica, capace di controllare in tempo reale (e con grande precisione) i movimenti e la fisica dei fluidi.
Da un punto di partenza tanto semplice è nata l'idea di un God Game in perfetto stile Populous, arricchito da una serie di elementi inediti e davvero promettenti. Il concetto di base è molto semplice, e il responsabile del progetto ce lo ha descritto attraverso una metafora particolarmente azzeccata: in pratica è come se il giocatore fosse un bambino sulla spiaggia, impegnato a divertirsi con la sabbia. Ne raccoglie una piccola parte per spostarla altrove, modellandola a piacimento, con l'intento di costruire chissà quale scultura.
From Dust usa lo stesso, identico principio ma lo fa con qualsiasi elemento presente. La demo mostrava solo una piccola porzione di terreno (una sorta di paradiso naturale pieno di alberi, fiumi, vulcani attivi e titaniche montagne), che poteva essere manipolato a piacimento.
In pratica bastava premere un tasto, posizionando il cursore sopra l'elemento desiderato, per strapparne via una porzione sferica più o meno grande, da spostare in un qualsiasi altro punto del livello. Scavando l'argine di un lago, l'acqua scorreva realisticamente attraverso la nuova via di fuga, andando a formare un fiume che si distendeva gradualmente seguendo l'andamento del terreno circostante.
La terra eliminata poteva essere riutilizzata altrove, per modellare l'ambiente in base alle proprie necessità. Allo stesso modo, raccogliendo una parte di suolo coperta dalla fitta vegetazione, bastava spostarla in un qualsiasi altro punto della mappa per vedere gli alberi crescere e diffondersi a velocità incredibile, tutto davanti ai nostri occhi affascinati.
L'effetto generale era davvero ipnotico, e migliorava ulteriormente quando si aggiungeva il magma all'intero processo. La lava incandescente, infatti, oltre a seguire le curve del territorio esattamente come l'acqua (ma più lentamente, vista la maggiore densità), bruciava ogni elemento incontrato sul proprio percorso, dando vita a devastanti incendi e solidificandosi fino a formare una dura crosta di roccia nera.
La qualità del motore grafico e della tecnologia alla base dell'intero progetto è davvero impressionante, ma da sola non basta per creare un'esperienza di gioco longeva e gratificante. Fortunatamente, però, una volta che i programmatori hanno dato forma alla parte tecnologica dell'insieme, la mente creativa di Eric Chahi si è spremuta per ideare elementi di gameplay capaci di dare un senso a questa meraviglia.