Roundup Giochi Indie
Monaco, Closure, Trauma, Shank e Vessel.
L’Indipendent Game Festival è una delle più importanti manifestazioni dedicate alla scena del gaming indipendente, esattamente come il Sundance lo è per il cinema. Tale palcoscenico è da sempre la vetrina ideale per tutti i coder di talento, ed è per tale motivo che abbiamo voluto presentarvi i cinque titoli più meritevoli presentati nel corso dell’evento.
Monaco
- Sviluppatore: PocketWatch Games
Essenzialmente vi trovate dinnanzi al particolare connubio tra Gauntlet e Hitman. Nei panni di un ladro dovrete saccheggiare alcune esclusive residenze di Monte Carlo, passando inosservati ed eludendo gli uomini e i sistemi di sicurezza.
Con la presenza di una modalità multiplayer fino a quattro giocatori, Monaco appare come un Hitman giocato direttamente sulla mappa invece che sulle location reali. Lo scopo è sempre uno: penetrare in un’area esclusiva, rubare un prezioso oggetto abilmente nascosto da qualche parte e poi svignarvela a gambe levate mentre le guardie armate vi danno la caccia.
Giocato in compagnia di qualche amico presenta un feeling assimilabile a Ocean Eleven, nonostante la sua evidente natura indipendente e low-budget. Ogni giocatore potrà scegliere un personaggio con abilità differenti, dall’abile scassinatore all’esperto violatore di sistemi informatici. Sono presenti infine divertenti diversivi quali bombe fumogene o armadi in cui nascondersi in attesa che le guardie si disperdano.
È incredibile la profondità raggiunta da questo gioco, soprattutto considerando il grado di cooperazione presente sul versante multigiocatore. Quando ad esempio avrete recuperato il prezioso cimelio da uno delle zone esclusive della città, i campanelli d’allarme cominceranno a suonare e le guardie inizieranno a cercare gli intrusi. Ciò significa che dovrete aiutare i compagni in difficoltà, oppure scegliere di fuggire e salvarvi la pelle portando a casa il bottino.
Closure
- Developer: Closure Team
Tra Closure e Limbo, questa mania monocromatica sembra davvero dare ottimi frutti. A differenza di Limbo però, Closure fa della contrapposizione tra luci e ombre una componente fondamentale del suo gameplay.
L’intuizione del Closure Team è tanto semplice quanto geniale: nel mondo di gioco, tutto ciò che non è illuminato non esiste. Ciò dà adito a meccaniche di gioco abbastanza riflessive e stravaganti, pur restando nel comune ambito dei platform.
Ciò che alla luce viene rappresentato come un ostacolo o semplicemente come elemento dello scenario, nel nero inchiostro dell’oscurità diviene semplicemente uno spazio vuoto, pertanto liberamente accessibile in ogni istante, anche se non privo di pericoli.
Il superamento dei livelli avviene pertanto interamente entro tali dinamiche, e il modo in cui dirigerete il vostro fascio di luce o la disposizione di globi luminosi andrà a incidere direttamente sulla conformazione del livello, decretando i punti accessibili da seguire per raggiungere l’uscita.
Il gioco ha vinto il premio come miglior sonoro, e il perché è facilmente deducibile dallo splendido comparto musicale in sottofondo, malinconico e tetro al punto giusto, ma soprattutto armoniosamente in linea con gli effetti sonori scaturiti dalle vostre azioni. Closure è in definitiva l’ennesima intelligente interpretazione del 2D, ancora una volta offerta dalla scena indipendente.