La Summer Game Fest di Geoff Keighley è il suo ultimo tentativo di riunire l'industria - articolo
L'obiettivo è diventare un punto di riferimento definitivo per il gaming, piuttosto che rimpiazzare l'E3.
Lo scorso febbraio, quando Geoff Keighley ha annunciato che avrebbe rifiutato il suo ruolo annuale di presentatore dell'evento Coliseum E3, era abbastanza certo che sarebbe stato per fare una lunga pausa.
Ed anche quando L'E3 è stato cancellato nel mese di marzo per via del COVID-19, ha capito che sarebbero passati molti mesi prima che sarebbe tornato sul palco all'evento Gamescom Opening Night Live in programma ad agosto.
Ma proprio in quel momento, ha iniziato ad essere evidente: la gente gli chiedeva se fosse impegnato in qualcosa. E come sua abitudine, Keighley ha iniziato a parlare ai publisher, ai proprietari delle piattaforme, ed ai fan. All'inizio, tutti sembravano pensare che ci sarebbe stata una versione digitale dell'E3. Ma quando si è capito che non sarebbe successo, tutti hanno cercato Keighley perché volevano una sorta di concept per unificare i loro eventi ed annunci estivi.
"Ho capito che non doveva essere un concept che vedesse me al centro di uno scintillante palco nero, presentando uno show ogni giorno", dice Keihley. "Invece è più come se fossi un vigile urbano che dirige il traffico di tutte le persone coinvolte nell'evento".
Il risultato è la Summer Game Fest di Keighley, un "festival globale" lungo quattro mesi (da maggio ad agosto) dedicato a qualsiasi tipo di gioco, foraggiato da partnership con dozzine di grosse compagnie di publisher e di piattaforme.
Keighley descrive la Summer Game Fest come un singolo evento piuttosto che un "Calendario Google" per presentazioni digitali, trailer di giochi, lanci, eventi in-game e demo digitali gratuite. Dice che non è un forum, e che non è in competizione con altri eventi dedicati ai media, nemmeno con GameStop ed IGN che stanno organizzando i loro rispettivi eventi in casa per sopperire alla cancellazione dell'E3.
Il suo obiettivo, ci dice, era semplicemente quello di dare all'industria un terreno per lavorare. E sembra aver funzionato, visto che i più grandi nomi hanno aderito. 2K, Activision, Bandai Namco, Bethesda, Blizzard, Bungie, CD Projekt Red, Digital Extremes, Electronic Arts, Microsoft, Sony, Square Enix, Private Division, Riot Games, Steam, e Warner Bros. Interactive Entertainment sono tutti partecipanti confermati, e si aspettano ulteriori adesioni nelle prossime settimane.
Il grande assente? Nintendo. Ma Keighley dice che spera che gli altri produttori di console si uniscano in seguito, visto che la Summer Game Fest è aperta a tutti i publisher e platform holder.
Unificare l'intera industria sotto un singolo striscione è una cosa di cui Keighley parla spesso. Lo scorso anno Keighley stava ancora cercando di attrarre le più grosse compagnie che stavano abbandonando l'E3.
Ma le cose sono cambiate da allora, ovviamente a causa del COVID-19 che ha costretto la cancellazione di tutti gli eventi live dell'industria videoludica per il prossimo futuro, forzando le più grandi compagnie a reinventare la presentazione dei propri giochi in produzione, e in tutto questo c'è pure la presentazione delle console next-gen di mezzo. Ma Keighley ritiene che anche se la transizione verso gli eventi digitali è stato accelerato dalla pandemia, l'industria si stava già muovendo in quella direzione a prescindere.
Infatti, non esita a confessare che la chiusura dell'E3 nei confronti dell'idea di eventi digitali globali è uno dei motivi per cui avrebbe saltato l'edizione 2020 della fiera losangelina.
"Non ero molto convinto che lo show rappresentasse al meglio l'industria e onestamente avrei voluto che l'E3 fosse un qualcosa più digitale e globale, perché è lì che ci stiamo dirigendo in ogni caso."
Adesso, senza l'E3, Keighley pensa che non dovremmo anticipare nemmeno un singolo evento tenuto dai vari publisher nel mese di giugno, nemmeno digitalmente. Anche se la prima parte di giugno potrà essere congestionata rispetto al resto dell'evento, uno dei motivi per cui Keighley ha scelto per un festival della durata di quattro mesi è legata al fatto che l'industria aveva già iniziato a spalmare i propri annunci nel corso del tempo piuttosto che concentrarli in un unico evento della durata di un paio di giorni.
I platform holder ovviamente avranno i propri eventi digitali attorno ai quali graviteranno altri annunci, e questi saranno i più seguiti della stagione. Ma gran parte del resto del Summer Game Fest sarà concentrato su singoli publisher che organizzeranno i rispettivi eventi ed annunci, tutto sarà più dilatato nel tempo.
"Sembrava chiaro che le compagnie videoludiche avrebbero continuato a organizzare eventi. Ma per un po' non si capiva se le timeline sarebbero state modificate per via del Coronavirus e per lo smartworking. L'E3 è la prima manifestazione che è saltata, e successivamente ci sono state un sacco di trattative tra platfom holder e publisher per capire come programmare il futuro prossimo. E si è immediatamente capito che a questo giro non si sarebbe potuto concentrare tutto in un evento di due o tre giorni.
"...Penso che sia una visione vecchia scuola: c'è unico momento della durata di 90 minuti, e poi si spengono i riflettori e appuntamento all'anno prossimo. Adesso invece è più: "abbiamo un grande gioco in arrivo e lo presenteremo durante un'intera giornata". Proprio come Riot ha fatto con Valorant su Twitch, o Epic Games con la nuova stagione di Fortnite. Non è un evento stampa, ma è qualcosa che viene coperto. E ovviamente è difficile mantenere alta l'attenzione per un periodo così lungo, quindi non voglio che la gente lo veda come un evento con un calendario serrato. Ma è invece come la sede di un concerto. Ci saranno giorni grigi e giorni fantastici. La cosa fondamentale è assicurarsi che venga gestito in modo tale che quando c'è qualcosa di grosso da presentare, si riesca a catalizzare tutta l'attenzione possibile e fare le cose in grande stile."
Detto ciò, Keighley sta comunque cercando di organizzare un minimo della sua programmazione. Anche se la Gamescom adesso è completamente digitale, sta pianificando la presentazione di una versione della Opening Night Live per il secondo anno consecutivo, un evento che segnerà anche la fine della Summer Game Fest a fine agosto. Ma Keighley afferma che per quanto possano essere importanti questi spettacoli sul palco, si aspetta che l'industria abbracci la virata verso eventi e presentazioni globali digitali anche dopo che sarà terminata l'emergenza COVID-19.
"Bisogna aprire la mente a modi differenti di dare notizie sui giochi", ci spiega. "La Summer Game Fest non è una grandiosa press conference con 5000 spettatori in una sala che urlano e applaudono. E mi manca questa cosa. Quelli erano momenti strepitosi. Quindi come facciamo a creare questi nuovi momenti in questa nuova normalità mondiale? Penso che la gente debba solo accettare che sarà diverso. Forse alcune cose saranno persino migliori. E forse riceverete anche più contenuti a casa.
"Quando la gente mi guarda su YouTube, l'esperienza è estremamente passiva. Adesso invece penso che sarà un'esperienza più coinvolgente, con contenuti che arrivano con costanza e che appaiono più connessi alla community invece di permettere a pochi fortunati di viaggiare verso un unico posto dove si svolge l'evento, mentre il resto del mondo semplicemente non può farlo."
Uno dei modi in cui Keighley pensa che gli eventi digitali possano evolversi sia tramite la preponderanza di demo digitali gratuite dei giochi, un approccio che alcuni publisher e alcune piattaforme stanno già sposando, ed un elemento che lui ritiene sarà assolutamente parte della Summer Game Fest.
"Penso che l'idea di dare alla gente contenuti giocabili potrà solo crescere col tempo", ci spiega. "E adesso dovete scaricare questi grossi file, ma io penso a un futuro in cui, tramite xCloud o simili, inizierete a streammare i contenuti istantaneamente. Penso che queste barriere saranno abbattute non durante quest'estate ma in futuro, e penso che arriveremo a un punto in cui ci saranno in pratica dei trailer giocabili, che vi permetteranno di avere un'esperienza incredibile di soli quattro minuti, che vi farà avere voglia di quel gioco.
"Ed i contenuti giocabili saranno qui per tutta questa estate, ma non voglio nemmeno che la gente pensi cose del tipo, 'avrò una demo di Cybepunk. Avrò una demo di Halo Infinite.' Non tutti i giochi manterranno questa promessa, specialmente considerando la situazione del lavoro da casa e le sfide di sviluppo da superare. Ma dal punto di vista concettuale, penso che sia questa la strada che s'intraprenderà.
"E penso anche che in un paio d'anni saremo in grado di digitalizzare e virtualizzare completamente lo spazio dell'evento riservato al consumatore, e di rendere questo contenuto accessibile per chiunque, nel corso di un periodo di tempo limitato. Ho idee pazze per queste demo. Per esempio la possibilità di giocare per dieci minuti. Penso che ci siano un sacco di modi divertenti di sopperire agli eventi live. Ma penso sia davvero stupido aspettare tutti in fila per quattro ore per poter giocare un gioco per soli dieci minuti. Penso alle nuove console, al DualSense: la gente si metterebbe in fila per ore per poter sperimentare la sensazione di tenerlo in mano. Ma per provare un titolo, penso ad esempio alla demo del nuovo gioco di Avengers, non c'è bisogno di tutto ciò: basta streammarlo in qualche modo".
Un altro motivo per cui Keighley è così desideroso di portare tutti sotto un unico stendardo è la volontà di promuovere piccoli publsher e indie. Benché la lista dei partecipanti alla Summer Game Fest comprenda grandi nomi, Keighley sta anche lavorando con la compagnia di produzione, ex partner dell'E3, Iam8bit, che ha storicamente lavorato fianco a fianco con studi indipendenti e con l'Indie Megabooth.
Keighley crede fermamente che portare piccole compagnie di contorno sia vitale per amplificare la loro voce, visto che molti studi non avrebbero il denaro sufficiente per prendere un booth all'E3 o per tenere il proprio evento digitale singolarmente.
"Quando PlayStation parla della sua prossima console, non c'è da preoccuparsi: la gente la conosce già. Ma se siete un piccolo sviluppatore indipendente o uno sviluppatore minore, è proprio quella l'occasione in cui vi sentite persi. Quei giochi devono girare su un booth all'E3 o in un teatro. Ecco perché sto cercando di capire come simulare tutto tramite questi contenuti giocabili."
Diverse volte durante la nostra conversazione, Keighley ha sottolineato che non ha una strategia a lungo termine per la Summer Game Fest. Si tratta di un concept aperto, caratterizzato da libertà e flessibilità per portare nuovi partner e tutto quello di cui avrà bisogno l'industria. Lo scenario è abbastanza semplice: al termine di questi quattro mesi, potrebbe esserci la necessità di ripetere l'evento, oppure l'industria potrà decidere se tornare al suo solito modello di business nel 2021.
Ma non penso che sarà così, specialmente considerando i suoi numerosi sforzi di convogliare tutta l'industria verso una forma di celebrazione dei giochi. Porta come esempio il passaggio dagli Spike VGA ai The Game Awards, e adesso è tempo per l'industria per fare un "full reset", ma riconosce anche che è difficile sradicare l'idea di un momento unico e di breve durata, climax dell'hype che si va accumulando per tutto un anno intero, e tramutare il tutto in qualcosa di totalmente nuovo.
"Non sarà necessario comprare biglietti aerei da migliaia di dollari, costosi soggiorni in hotel e badge per organizzare qualcosa. Potrete semplicemente rendere i contenuti disponibili a tutti e in tutto il mondo", dice Keighley. Questo è il principio guida alla base di tutto ciò che ho fatto, e penso lo sarà anche per il futuro. Sia che si tratti del ritorno della Summer Game Fest nel 2021, o che diventi un evento annuale ricorrente. Non lo so. Organizzo sempre gli eventi in collaborazione con i publisher.
"Forse l'anno prossimo avremo una Summer Game Fest fisica da qualche parte e tutti quei contenuti digitali faranno pure parte dell'equazione. Per me non c'è partita se confrontiamo lo storico metodo di invitare qualche migliaio di persone e di mostrare loro contenuti fisici, e mostrare al 100% contenuti digitali globalmente a tutto il mondo in contemporanea.
"Eventi come l'E3 sono stati davvero formativi per la mia vita e per la mia carriera. Quindi come possiamo ricreare quella magia digitalmente? Quella magia è dentro Fortnite? Nei meeting su Zoom? Come possiamo ricreare quell'energia? Desidero trovare quell'idea capace di ispirare la gente che voglia dedicarsi ai giochi ed essere parte di essi".