GoldenEye 007
Amarcord puro.
La campagna è disponibile in quattro diversi livelli di difficoltà, ognuno dei quali è caratterizzato da alcuni obiettivi obbligatori che dovrete necessariamente completare con successo per proseguire nella storia.
Gli obiettivi extra, la cui quantità è ovviamente proporzionata alla difficoltà selezionata, non sono certo una feature rivoluzionaria, ma ciò non toglie che eventuali appassionati del brand (o semplici amanti degli FPS) ne subiranno il fascino; anche dopo aver portato a termine la modalità principale è infatti molto probabile che decidiate di mettere alla prova le vostre capacità di agenti segreti a una difficoltà superiore rispetto a quella sperimentata inizialmente. Insomma, almeno un paio di playthrough potrebbe essere d'obbligo...
Al di là di questo, a stupire è anche il comparto tecnico del prodotto, vicino a quello di alcune delle migliori produzioni lanciate su Wii negli ultimi anni, anche se alcuni sporadici cali di frame-rate tendono a minare l'intensità degli scontri a fuoco più caotici.
Grazie a un pregevole lavoro di motion capture, i modelli poligonali non sono infatti solo belli da vedere ma godono anche di animazioni fluide e credibili (anche quelle facciali) e le ambientazioni, dettagliate e forti di una buona distruttibilità ambientale, garantiscono un grande coinvolgimento oltre che un valido impatto visivo con la realtà di gioco. Di certo non proverete il medesimo senso di stupore che il primo GoldenEye fu in grado di suscitarvi al tempo della sua release, ma la realizzazione complessiva merita comunque un plauso.
Sul fronte del gameplay il titolo mostra, anche in questo caso, il grande lavoro svolto dal team di sviluppo per non lasciare nulla al caso. A differenza di quello che possiamo definire il suo "predecessore", GoldenEye 007 introduce una serie di nuove meccaniche volte a rendere l'esperienza di gioco in linea con gli standard qualitativi raggiunti dai più recenti esponenti della categoria, e il risultato è davvero ottimo.
Bond è quindi in grado di sfruttare le coperture, di acquattarsi, come detto, per sorprendere i nemici senza essere individuato e, nel caso in cui si decida di giocare utilizzato il Wiimote, è anche in grado di sporgersi lievemente da dietro le coperture per sparare limitando la possibilità di subire a sua volta il fuoco nemico.
Indipendentemente dalla periferica utilizzata (il titolo supporta qualsiasi cosa Nintendo abbia lanciato sul mercato negli ultimi anni, dal Classic Controller al pad del Game Cube, passando ovviamente per l'accoppiata Wiimote/Nunchuck e lo Zapper) la gestione del proprio alter ego è comunque semplice e intuitiva, e dunque più che sufficiente per garantire il massimo coinvolgimento in ogni occasione.
Personalmente credo che sia proprio lo Zapper a garantire l'esperienza più precisa e coinvolgente, più che altro per la postura che si è costretti ad assumere, ma nel caso in cui ne siate sprovvisti non disperate, poiché qualunque dovesse essere la vostra scelta, fare a pezzi i nemici che vi si pareranno davanti sarà estremamente piacevole oltre che divertente.