Halo: Reach
La rinascita di Halo?
Basta un attimo, e quella che poteva sembrare una semplice missione di ricognizione si trasforma in un inferno, con il gruppo di Spartan attaccato da un'unità Covenant ben attrezzata. A quanto pare bastano pochi istanti per rendersi conto delle differenze che i programmatori hanno inserito nella formula di Halo, in una sorta di avveniristico ritorno alle origini.
Vedere sei Spartan contemporaneamente su un campo di battaglia sarà uno spettacolo, arricchito ulteriormente dal fatto che il gioco sarà in grado di gestire un numero di unità su schermo nettamente superiore a quello visto in Halo 3. Questa volta si parlerà di battaglie su larga scala, e là dove prima si muovevano 20 bersagli controllati dall'IA, ora ce ne saranno 40 più 20 veicoli. Come immaginerete da soli, la differenza sarà notevole, sia a livello visivo che per l'approccio tattico da utilizzare.
Per cercare di far sentire di più ai giocatori la vulnerabilità degli Spartan III rispetto ai modelli più sofisticati, i programmatori hanno recuperato la gestione dell'energia del primo Halo, dove una volta consumati gli scudi inizia a calare la barra della salute, ripristinabile solo attraverso i kit medici. L'idea è quella di mettere il giocatore nei panni di un soldato più vulnerabile dell'ultimo Master Chief, ma decisamente più resistente delle unità di Halo ODST.
Mentre gli Spartan perderanno parte della loro potenza, i Covenant recupereranno un minimo di credibilità come avversari. Dopo tanti anni di battaglie questi nemici storici hanno perso gran parte del loro fascino iniziale. Ecco quindi che in Halo Reach non li sentiremo più parlare nella nostra lingua (non hanno ancora avuto il tempo di impararla), ma nel loro duro e gutturale linguaggio tribale, che di sicuro aiuterà a farli sembrare più minacciosi.
A questo si aggiungerà l'incredibile ferocia che li accompagnerà in combattimento, e che spesso costringerà i giocatori a studiare strategie ben precise per portare a casa la pelle. A rafforzare le fila dei Covenant troveremo una razza inedita, quella degli Skirmisher, che attaccheranno in gruppo cercando di aggirare il nostro fronte di fuoco e di colpirci sui fianchi.
Secondo le dichiarazioni dei programmatori, l'intensità delle battaglie verrà ora comunicata in modo molto più efficace, da una parte grazie proprio alle nuove dimensioni degli scontri, dall'altra per il modo in cui verrà seguita l'azione. Tutte le inquadrature, in Halo Reach, verranno realizzate come se la telecamera fosse fisicamente nel cuore dell'azione, con tutte le conseguenze del caso.