Heavy Rain
Quando si fermerà la pioggia?
Più si avvicina la data di uscita di Heavy Rain, più per gli amanti delle avventure grafiche e della casa di Tokyo l'agitazione si fa palpabile: non è infatti un mistero che dopo il mancato exploit di LBP (non esattamente a suo agio nel ruolo di killer application per l'ultima nata Sony), la produzione di Quantic Dream sia sotto i riflettori da parecchio tempo, carica di quelle attese che solo i grandi riescono a creare.
Certo, dopo lo sfavillante esordio avvenuto all'E3 del 2006 con il primo trailer, le cose non sono andate esattamente secondo i piani a causa dei continui ritardi sulla data di uscita, dovuti ad una serie di miglioramenti definiti necessari e che hanno spostato l'asticella del traguardo al primo quarto del 2010.
Guillaume de Fondaumiere, il CEO della software house francese, ha infatti dichiarato in tempi recenti che il periodo natalizio non è il più propizio per una IP originale per affacciarsi sul mercato e da qui la scelta del rinvio. Di certo, seppur comprensibile a livello di marketing, tale decisione sembra dar ragione ai maligni (come noi...) che asseriscono che il gioco non sia così eccezionale come il suo principale sponsor David Cage sostiene a sprone battuto in ogni occasione possibile e che quindi nella probabile arena natalizia sarebbe stato stritolato.
Se penso però alla parte finale della precedente opera di Quantic Dream (Farheneit), ogni eventuale ritardo devoluto alla rifinitura del titolo è a parer mio da considerarsi positivo.
Al di là di ipotesi più o meno certe, sono pronto a scommettere che il gioco sarà capace dividere in maniera particolarmente netta il pubblico: c'è chi lo osannerà per la sua capacità di coinvolgere emotivamente il giocatore e chi invece lo bollerà semplicemente come un laser disc dalla grafica migliorata.
Dove sta la verità? Se pensiamo all'evoluzione delle avventure grafiche negli ultimi anni, si può sicuramente evidenziare una progressiva semplificazione sia dell'interfaccia che delle meccaniche di gameplay, al fine di rendere accessibile ad un pubblico maggiore un genere che ha progressivamente perso il proprio posto di leader nel campo videoludico.