The History Channel: Great Battles Medieval
Slitherine ancora nella mischia.
Il connubio tra storia e videogiochi, innegabilmente vincente, nel corso degli ultimi anni ha regalato a tutti gli appassionati di queste due categorie capolavori assoluti, specialmente nel campo degli strategici in tempo reale: Medieval: Total War, l’intero franchise di Age of Empires e il più recente Napoleon: Total War, sono infatti solo alcuni esempi che testimoniano come, attraverso le mani di sapienti sviluppatori, la storia della nostra civiltà, possa adattarsi perfettamente a un videogame, risultando addirittura appassionante e coinvolgente anche per coloro che di fronte ad un qualsiasi libro di storia vengono colpiti da misteriose emicranie o fulminanti attacchi gastrointestinali. A fronte di tutto ciò, non possiamo dunque far altro che porci un’unica, semplice domanda. HISTORY: Great Battles Medieval, ultima fatica di Slitherine Software, riuscirà a emulare i massimi di esponenti della categoria garantendo un'esperienza di gioco appetibile anche al "videogiocatore medio", oltre che agli appassionati di storia?
Come molti di voi già sapranno il titolo è incentrato sulla Guerra dei Cent’anni, uno dei periodi storici più affascinanti e intensi della civiltà europea, e ciò vuol dire che grazie a esso potremo rivivere, nella sua interezza, il sanguinoso conflitto verificatosi tra il 14° e il 15° secolo tra Francia e Inghilterra. Le circa 70 battaglie proposte, suddivise tra la campagna inglese e quella francese, coprono infatti tutti i principali avvenimenti di questa guerra, spiccando non solo per una pregevole realizzazione ma soprattutto per una grandissima fedeltà storica, che si estende ad ogni più piccolo elemento di gioco.
Tra queste vi sono alcune storiche battaglie, come quelle di Crécy e di Orléans, a cui si aggiungono ovviamente situazioni inedite, incentrate nella maggior parte dei casi su obiettivi meno significativi quali l’intercettazione di carichi nemici e volte ad estendere la durata dell’esperienza. Com’è facile intuire i conflitti reali, ovvero quelli verificatisi durante il secolo trattato, godono di una realizzazione decisamente superiore alle battaglie di “contorno” ma, come vedremo più avanti, quest’ultime avranno comunque un peso tutt’altro che marginale sull’economia di gioco.
Sul fronte del gameplay, Great Battles Medieval si presenta come il più classico degli RTS, ma sono sufficienti pochi minuti per accorgersi di alcuni interessanti caratteristiche che portano il prodotto a distinguersi da molti altri esponenti della categoria. Tra queste la più evidente è senz’altro la presenza di alcuni elementi tipici degli RPG: punti esperienza e denaro. A cosa servono? Semplice, per comprare nuovi e migliori equipaggiamenti per le proprie truppe e per incrementare le loro abilità di combattimento.
Il sistema di crescita è molto semplice e può essere padroneggiato in poco tempo. Il titolo è infatti suddiviso in due parti: da un lato il campo di battaglia, dov’è necessario combattere agendo in maniera assolutamente tradizionale, ovvero posizionando le proprie truppe prima dell’inizio di una battaglia e poi procedendo a impartire degli ordini in corso d’opera, e dall’altra l’accampamento, dov’è possibile occuparsi della propria armata sotto diversi punti di vista.
Nelle primissime fasi di gioco le risorse a disposizione sono ovviamente molto limitate (e non è dunque possibile perfezionare l’esercito in maniera significativa), ma con il passare del tempo e l’accumularsi delle vostre vittorie, avrete l’opportunità di mettere le mani su ingenti quantità di denaro e di esperienza per plasmare i vostri uomini nella maniera che riterrete più opportuna.