Hitman Absolution
L'Agente 47 torna in servizio.
Nell'inferno dell'E3 siamo riusciti a partecipare alla demo a porte chiuse di Hitman Absolution, nuova avventura del leggendario Agente 47 da troppi anni abbandonato nel dimenticatoio. L'unico modo per superare la non certo eccelsa pellicola cinematografica è mettere le mani su un gioco curato e coinvolgente, dettaglio che a quanto pare sta a cuore anche al team di sviluppo.
Prima di iniziare la demo i programmatori hanno ricordato più volte che la missione dell'E3 sarebbe stata risolta seguendo una strategia ben precisa, aggiungendo che nell'avventura completa, come da tradizione, il giocatore avrà la libertà di scegliere come comportarsi e come affrontare ogni singola situazione.
Finite le premesse è iniziata la demo, con un Agente 47 che saltava contro una finestra infrangendone i vetri. Fuori pioveva a dirotto e la polizia ha fatto immediatamente irruzione nell'edificio a caccia dell'intruso. Nella demo il sicario col codice a barre è apparso atletico, come ha dimostrato la disinvoltura con cui si è calato dal primo cornicione. Mentre la polizia lo cercava, l'Agente 47 si è nascosto dietro a una ringhiera al secondo piano dell'edificio e lentamente si è spostato per raggiungere le scale.
Una volta raggiunto il piano terra, lo sviluppatore ha mostrato la visuale speciale chiamata Istinto, pensata per indicare la posizione delle guardie attraverso i muri e il loro percorso previsto, con tanto di punto d'arrivo. Questa visuale si è rivelata particolarmente adatta per aggirare le pattuglie e portare avanti una strategia ben precisa. Mentre l'Agente 47 continuava a spostarsi silenzioso come una pantera a caccia, la musica accompagnava ottimamente l'azione. Le guardie continuavano la loro ricerca chiacchierando tra loro e lasciandosi andare a qualche battuta spiritosa, mentre un cortocircuito creava problemi alla luce costringendo uno sfortunato poliziotto ad andarlo a controllare. Si trattava di un'occasione perfetta per liberarsi di lui, ma il programmatore al comando ha deciso di attendere con pazienza.
Passando da un riparo all'altro, quando la guardia si è allontanata il sicario vestito di nero ha raggiunto il quadro elettrico manomettendolo definitivamente. Usando l'Istinto, poi, si è assicurato che due delle guardie lì in zona si muovessero verso l'impianto per verificare il danno, lasciandogli così la possibilità di muoversi indisturbato. A questo punto l'azione ha preso una piega più violenta, visto che appena il programmatore si è imbattuto in una guardia isolata la ha strangolata attaccandola alle spalle (premendo ripetutamente il tasto cerchio).
Per andare sul sicuro l'Agente 47 ha raccolto una corda e l'ha usata per strangolare un secondo poliziotto. La stanza era piena di sbirri. Lentamente e con circospezione il sicario dalla testa lucida si è mosso da un riparo all'altro senza farsi notare, seguendo una guardia staccatasi dal resto del gruppo. Con estrema naturalezza, quindi, ha raccolto un pesante soprammobile e lo ha fracassato sulla testa del malcapitato bersaglio.
A questo punto il piano terra è diventato un po' troppo caldo, costringendo il protagonista ad arrampicarsi sulla balaustra del piano di sopra, facendo precipitare nel vuoto un altro agente e rubandogli il manganello prima di continuare per la sua strada.