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Il futuro del Free2Play

Eurogamer.it a colloquio con i big del settore.

Eurogamer Per quale motivo un publisher dovrebbe optare per il sistema Free2Play piuttosto che su un modello basato su abbonamenti a pagamento? Che cosa credete che gli sviluppatori debbano valutare nel momento in cui decidono di investire in questo settore di mercato?
Frank Cartwright (GamersFirst)

Il Free2Play crea divertimento oltre che un'esperienza di valore per i giocatori. Vogliamo che gli utenti vadano incontro a un'esperienza qualitativamente all'altezza dei soldi che vi hanno investito. Siamo meno interessati a persone che pagano un abbonamento e dopo 5 minuti abbandonano il gioco per i motivi più disparati. Vogliamo che le persone intenzionate a divertirsi qualche ora al giorno o anche per più anni, paghino se e quando vorranno arricchire la propria esperienza di gioco. Gli abbonamenti non permettono una tale flessibilità e sono dunque potenzialmente meno convenienti per progetti a lungo termine.

Christian Sauer (Gamigo)

Il Free2Play è caratterizzato dal concetto di "segui il migliore"; si tratto di un mercato in continua espansione e le compagnie più grandi, pur avendo maggiori risorse, talvolta non sanno cosa è effettivamente necessario fare per raggiungere il successo. In questo senso il settore dei Free2Play è molto diverso rispetto a quello videoludico più tradizionale.

Victory: The Age of Racing - GamersFirst.
Eurogamer Che cosa credete possa fare uno sviluppatore per incrementare i propri profitti?
Michael Mueller (PaySafeCard)

Maggiori opzioni di pagamento si traducono quasi sempre in maggiori profitti. Maggiori saranno le possibilità a disposizione di un giocatore, e più questo sarà disposto ad investire i propri soldi. Ma ad essere onesti il concetto è applicabile anche ai prodotti basati su modelli di abbonamento.

Frank Cartwright (GamersFirst)

L'online permette agli sviluppatori di offrire ai giocatori una grande quantità di opzioni di pagamento. E una volta stabilito quali sono le varianti più popolari è necessario farle risaltare in modo che l'utenza non vada mai in confusione. Il rischio potrebbe essere infatti quello di avere le soluzioni di pagamento più popolari in fondo alla lista, complicando quindi il tentativo dei giocatori di investire i propri soldi.

Eurogamer Compagnie come Turbine stanno passando da modelli di abbonamento al sistema Free2Play, pur avendo speso milioni per lo sviluppo dei propri prodotti; alla luce dei budget a loro disposizione, le considerate vere e proprie rivali di mercato?
Rahul Sandil (GamersFirst)

Che esperienza hanno nel gestire community di grandi dimensioni e soprattutto le aspettative dell'utenza? È questo che sancisce il successo o il fallimento in ambito Free2Play. Indipendentemente dalle risorse a disposizione, è necessaria un'assoluta padronanza del settore per raggiungere il successo... e nonostante li consideri fantastici, credete che i ragazzi di Turbine avranno sicuramente successo al primo colpo? Ho i miei dubbi.

Christian Sauer (Gamigo)

Il mercato Free2Play è molto delicato. Bisogna migliorare costantemente i prodotti anche per coloro che non sborsano un euro, e garantire il massimo divertimento a chi invece il portafoglio lo apre. È una questione di esperienza nel settore, non di fondi.

Eurogamer In che modo il modello Free2Play si rifletta sui giochi online, sui social network e sulle realtà virtuali? Qual è l'effetto complessivo del Free2Play sull'industry e sull'online?
Michael Mueller (PaySafeCard)

Se si osservano i profitti in campo PC (per ciò che concerne i volumi di investimento), i social game stanno crescendo molto rapidamente rispetto agli MMO e ai browser game. Resta però da vedere in che modo cambieranno le abitudini di pagamento in rapporto a come si evolveranno le opzioni di pagamento nei social network e nei giochi online. Ad ogni modo un consumatore, oggi, tende a spendere più soldi su un browser game rispetto a un MMO.

Avatar di Davide Persiani
Davide Persiani: Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.
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