Il saluto di David Reeves

In tutti questi anni, che fosse Lipsia o l'E3, ci sono sempre state giornate dedicate ai giocatori e io mi sono sempre identificato con loro, perchè il mio lavoro è la loro passione. I giapponesi li chiamano otaku e i nipoti di mia moglie sono otaku: ragazzi che mi fanno un sacco di domande addirittura prima che mi giungano dai giocatori. Posso dire di aver provato direttamente "empatia" per i giocatori.

Nei mercati PAL posso rispondere affermativamente perchè le vendite sono buone. Credo inoltre che gli analisti abbiano centrato il problema e che il motivo del ritardo sulle altre console sia rappresentato dal prezzo.

Ho giocato a tutti i Pro Evolution Soccer coi miei vicini.

Dico la verità, anche se non dovrei perchè qualcuno di EA sicuramente leggerà queste righe: ho sempre giocato con Pro Evo e ormai mi sono assuefatto e piace anche ai miei vicini!

Vado al lavoro con i treni della linea South West Trains. Prendo il 7.31 dalla stazione di Oxshott. Cioè, credo di averlo fatto ormai per l'ultima volta, direi. Vedo molti pendolari che giocano con la PSP e talvolta mi capita di capire che si sono bloccati da qualche parte e vorrei sedermi accanto a loro per aiutarli. Infatti spesso capita che sappia cosa dovrebbero fare!

Vi racconto una storiella accaduta quando ero Managing Director in Germania, nei primi tempi in cui ero lì. Stavo al sedicesimo piano er era il mio primo giorno di lavoro: in realtà non avevo ancora nemmeno cominciato a lavorare. Avevo ancora un sacco di scatoloni da sistemare quindi sono andato in ufficio in jeans e t-shirt. A un certo punto è entrata una delle mie future colleghe tedesche che, avendomi probabilmente scambiato per chi si occupava delle pulizie, mi disse che c'erano i bagni da pulire. Le risposi che avrei provveduto.

Il giorno dopo si tenne la prima riunione ufficiale ed ero seduto dietro la mia scrivania, la stessa faccia ma con un abito diverso. Lei sedeva esattamente davanti a me e disse "Hai pulito il bagno?" aggiungendo "Comunque David, dobbiamo cambiare le gomme da neve, ci puoi dare una mano anche con queste?" Da quel preciso istante ho capito che avevamo assunto le persone giuste.

Ci sarebbero molte storielle divertenti, ma questa credo che lo sia abbastanza. Il ricordo che mi porterò dentro di più sarà però legato alle persone e penso che siamo riusciti ad avere sempre gente speciale che è stata in grado di interagire alla grande con tutti voi della stampa. Credo che questo sia molto importante perchè anche voi giornalisti siete parte del nostro successo.