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Infamous 2

Saremo pronti questa volta?

All’interno di un evento quale l’E3, dove il giornalista solitamente corre trafelato dalla West alla South Hall per non meno di cinque o sei chilometri al giorno, è sempre con un certo piacere che si accolgono presentazioni quali quella che Sony ha tenuto per lanciare Infamous 2. Ambientata in una comoda saletta privata, al cui interno erano presenti poltrone degne dei migliori multisala e dove si è potuto assistere alla demo in santa pace, i Sucker Punch Productions ci hanno mostrato infatti la loro prossima fatica.

Fatica che, è il caso di anticiparlo, pare rappresentare un netto passo avanti rispetto al predecessore. Ammetto infatti che il primo Infamous non mi ha mai attratto particolarmente, tant’è che la mia esperienza di gioco si è limitata giusto a qualche oretta, salvo poi passare ad altro. Stavolta, invece, sono rimasto piacevolmente colpito da quanto visto a video, al punto che ho concluso la demo col neanche troppo velato desiderio di potere provare quanto prima a qualcosa di più completo.

Gli sviluppatori dicono di avere ascoltato i pareri sui forum, di avere letto avidamente gli elementi indicati come pro e come contro sui blog, e di essere giunti alla conclusione che ciò che mancava al loro gioco era una struttura narrativa ed “emozionale” adeguata. Personalmente non limiterei il discorso a questo, ma non è questa la sede per un “post mortem” su Infamous.

Non vediamo l'ora di scoprire le potenzialità del nuovo potere di Cole.

Quel che ci interessa infatti è che stavolta dovremo proseguire la trama lasciata in sospeso dal primo episodio, che lasciava intuire l’arrivo di una pericolosissima minaccia sul nostro pianeta. Non indugerò qui in ulteriori descrizioni per evitare di spoilerare il gioco a chiunque non l’abbia ancora finito, ma mi limiterò a sottolineare che stavolta dovremo dimostrarci pronti per il gravoso incarico che gli sviluppatori hanno pensato per noi, ovvero salvare il mondo.

In una New Orleans visibilmente rifatta per esigenze di gameplay, Cole MacGrath, il protagonista, inizia la sua avventura ascoltando il comizio di tal Bertrand, un politico dall’insolita acconciatura che sta conducendo una campagna contro i mutanti. Giusto il tempo di un paio di battute con un nostro compagno di ventura, ed ecco apparire dei mostri pronti a uccidere il nostro obiettivo.

Le creature che ci troveremo a fronteggiare sembrano uscite direttamente da Dead Space, con zampe caprine, lame ossee al posto delle braccia e bocche che si aprono mostruose con piccoli tentacoli guizzanti ai loro lati.

Ovviamente Cole non starà a guardare ed esibirà per l’occasione una specie di elettrodo col quale picchierà selvaggiamente i suoi nemici, che di tanto in tanto ‘elettrizzerà’ coi poteri che lo hanno reso ben noto nel primo capitolo della serie. I combattimenti appaiono ora più vari, più ravvicinati e anche più spettacolari, in virtù di rallentatori automatici che sottolineeranno i colpi più potenti o quelli che metteranno la parola fine al combattimento.

Avatar di Stefano Silvestri
Stefano Silvestri: Il suo passato è costellato di tutto ciò che è stato giocabile negli ultimi 40 anni. Dal ’95 a oggi riesce a fare della sua passione un mestiere, non senza una grande ostinazione e un pizzico di incoscienza.
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