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Infinite Space

Fantascienza vecchia maniera…

La maggior parte dei GdR made in Japan rappresentano ormai uno stereotipo di una certa categoria di videogiochi, un punto di riferimento caratterizzato da elementi imprescindibili.

Spesso si comincia l’avventura da soli, persi e magari con una forte amnesia. Ma prima o poi la storia subisce una fortissima accelerazione, ci si ritrova in una splendida città, con incredibili tesori da scoprire e una manciata di modelle in bikini sullo sfondo, fino a quel momento impensabili…

Infinite Space porta su DS lo stampo di un tradizionale JRPG, con forti spunti fantascientifici e Yuri, il personaggio principale, protagonista di una storia godibile e ben narrata.

Si inizia su un pianeta non molto sviluppato che si trova nel cuore dello spazio civilizzato. Da qui Yuri chiede aiuto alla stramba Nia per riuscire a staccarsi dalla sua vita solitaria e per scoprire cosa si nasconde dietro un epitaffio paterno, ovvero ciò che suo padre gli ha lasciato come ultima richiesta. Dopo poco il nostro nuovo eroe si ritroverà ad azzuffarsi con alcuni pirati dello spazio e da lì inizierà la sua strada verso la verità.

Elementi, questi, che accompagnano il concetto tradizionale di party all’interno di un classico GdR, un’esperienza di gioco che, però, viene in qualche modo frustrata da alcune decisioni a livello di game design.

Nonostante un cast di un certo spessore che conta 150 personaggi, sono le navi spaziali ad avere una grande importanza nel party, proprio perché possiamo caratterizzarle a livello di armi e accessori, assegnando loro un determinato ruolo all’interno della flotta.

Nel gioco accompagneremo Yuri fin dalla sua infanzia.

Quella a disposizione di Yuri è davvero molto varia e va dai modelli più pesanti, pensati per gli scontri dalla distanza, alle squadriglie di caccia spaziali, più leggeri e veloci nei combattimenti aerei ravvicinati. Ognuno di essi può essere “customizzato” con una serie impressionante di moduli, grazie alla presenza di alcuni mini-giochi in pieno stile Tetris: i moduli vanno, infatti, incastrati perfettamente negli spazi appositi, facendo attenzione al numero limitato di slot disponibili.

La personalizzazione delle navi richiede parecchio tempo ma è fondamentale per andare avanti nel gioco senza troppi problemi. È necessario studiare attentamente la situazione, capire che tipo di flotta preparare e quindi andare a variare i diversi tipi di equipaggiamento.

Non sempre conta possedere un arsenale di fuoco impressionante, se poi l’aspetto difensivo lascia a desiderare. È sempre meglio trovare un compromesso tra un’arma potente e uno scudo che ci protegga in caso di attacco in massa.

Questa è la parte più strategica del gioco, che dà parecchie soddisfazioni quando se ne intuisce l’utilità. Il compromesso è, dunque, premiato maggiormente rispetto alla specializzazione, tranne nei casi in cui è proprio il nemico a richiedere un certo tipo di configurazione esclusivamente difensiva o offensiva.

La crescita di coloro che fanno parte del nostro gruppo è ugualmente importante e in questi casi diventerà essenziale conoscere a fondo la biografia dei vari personaggi per comprenderne al meglio il ruolo e le statistiche su cui lavorare. Ogni personaggio dev’essere inquadrato in uno dei trentacinque ruoli disponibili, sia esso il capitano della nave che l’assistente cuoco. E ogni ruolo ha la sua incidenza nel modo di operare della flotta stessa.