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Ingress e il futuro della realtà aumentata secondo Google - intervista

Aspettando Pokémon Go, Niantic Labs fa il punto della situazione.

Zitto zitto, Ingress va avanti, continua a reclutare nuovi agenti (14 milioni i download dell'app su Android e iOS) per quella che probabilmente è l'esperienza più riuscita di realtà aumentata nel mondo ludico. Se non sapete di cosa stiamo parlando facciamo un rapidissimo punto della situazione: immaginate Google Maps, appiccicateci un'estetica da Matrix, e ad ogni punto d'interesse assegnate un portale con dei valori di attacco e difesa. Il mondo è conteso tra due squadre che devono catturare i portali, e per farlo i giocatori vanno a spasso per le città con il cellulare in mano, e la batteria esterna nell'altra.

La scorsa settimana c'è stato a Milano un grande ritrovo promosso dagli stessi Niantic Labs (nati tra le braccia di Google), che ha visto circa 3.000 giocatori da tutta Europa (e i più coraggiosi anche da più lontano) invadere il capoluogo lombardo per un amichevole scontro virtuale vinto dalla Resistenza sugli Illuminati per 3058 a 2174. A dimostrare ancora una volta l'importanza della community per gli sviluppatori vediamo la presenza a Milano di Anne Beuttenmüller, Product Marketing Manager di Niantic Labs@Google, che abbiamo incontrato il giorno prima della missione speciale nella calma di una lobby d'albergo per chiacchierare di realtà aumentata, mondi virtuali e prossimi passi del team.

Volete sapere tutto di Pokémon Go? Anche noi, ma è ancora presto. I patti chiari messi sul tavolo dalla Beuttenmüller escludono il prossimo progetto degli sviluppatori dalla discussione, anche se qua e là il nome del gioco fa capolino. È impossibile lasciarlo fuori, anche perché tutto quello che stanno facendo in Ingress (come l'introduzione delle microtransazioni) è chiaramente un banco di prova per ciò che ha tutte le carte in regola per diventare un fenomeno di massa.

Questo è Ingress. Vediamo i portali azzurri che, collegati tra loro, creano dei campi di forza. Così si misura il successo delle fazioni.

Ma andiamo con ordine, e cominciamo facendo il punto della situazione su Ingress: conoscere il presente del resto potrebbe darci un'idea sul futuro. Quali sono le maggiori novità degli ultimi tempi? "Non ricordo esattamente quando le abbiamo lanciate," esordisce la Beuttenmüller, "ma da qualche tempo i giocatori possono creare delle missioni speciali. Quando raggiungi il livello necessario nel gioco puoi accedere alla schermata di creazione delle missioni, selezionare tutti i portali che vuoi in un'area specifica e decidere l'azione richiesta agli altri giocatori".

"Completare le missioni create dagli utenti dà delle badge speciali che rimangono nell'inventario, e che sono amatissime! Nello scanner di Ingress puoi vedere quali missioni sono disponibili nella tua zona, e a volte ne trovi di speciali realizzate in partnership con altre aziende. In Germania ne abbiamo realizzate alcune con Disney a tema Star Wars, oppure ci siamo accordati con l'ufficio del turismo di Utrecht per promuovere le bellezze locali."

A sentire nominare Star Wars non possiamo fare a meno di chiedere se succederà qualcosa del genere anche da noi, ma pare che non sia così immediato: "Ci piacerebbe tanto ma dipende dal partner del caso. Per quanto riguarda Disney la nostra idea era di fare una campagna a livello mondiale, ma non è facile da organizzare quando ci sono tanti paesi e tanti filiali coinvolte. In futuro ci piacerebbe continuare con queste collaborazioni, pensa che uno dei giocatori a Utrecht ci ha detto di essersi sentito come un turista a realtà aumentata, una definizione che mi è piaciuta molto."

Nel ritrovo a Milano del 12 dicembre scorso ha vinto la Resistenza, ma nella foto sono tutti vicini.

Non mancano le microtransazioni come dicevamo, che però in Ingress sembrano avere un ruolo marginale. "La seconda grande novità degli ultimi tempi è l'aggiunta del negozio nel quale è possibile comprare degli oggetti virtuali che non modificano il gameplay. Puoi acquistare un faro da posizionare sui portali per segnalarli agli amici per un breve periodo di tempo, oppure dei raccoglitori di chiavi per evitare di riempire l'inventario. Ci sono dei pacchetti che tra le altre cose contengono anche delle badge speciali, e ci siamo accorti che i giocatori li comprano più che altro per quelle: le medaglie stanno guadagnando un ruolo sempre più centrale!"

Un software in evoluzione allora, e soprattutto che parla a giocatori di ogni tipo, non solo al più esperto in fatto di smartphone e tecnologia: "Non ho dei numeri precisi ma giusto sei mesi fa abbiamo fatto una ricerca e scoperto che il nostro giocatore tipo è un maschio di circa 35 anni piuttosto capace con la tecnologia, ma non ci sono solo loro. Abbiamo tante famiglie che vengono agli eventi per esempio, e molte ragazze che poi si rivelano essere le più attive nella community. Il segreto del nostro successo è proprio questo credo, l'aspetto sociale in un gioco che si basa sulla realtà. I nostri giocatori si incontrano e diventano amici, puoi vedere tu stesso in questi giorni a Milano tante persone arrivate qua da tutto il mondo.

La realtà è proprio aumentata da Ingress, siamo gli antipodi della realtà virtuale dei visori? "La nostra è una filosofia diametralmente opposta. I visori per la realtà virtuale ti isolano dalle persone che ti stanno attorno e dalla realtà, mentre noi vogliamo che i giocatori si incontrino fisicamente e esplorino le città, magari rendendole più magiche con un pizzico di tecnologia. Personalmente è una filosofia che mi piace molto di più, credo che la realtà virtuale vada bene per esperienze circoscritte, come per esempio la visione di un film per un paio d'ore."

Pokémon Go è stato l'elefante nella stanza, come dicono gli americani. Non ne abbiamo parlato, ma non si può fare a meno di pensarci.

Insomma, nel futuro di Niantic Labs non ci sono dei visori come Oculus Rift, ma la Beuttenmüller non nega di voler vedere sempre più realtà aumentata nelle nostre vite: "Spero che avremo più dispositivi per giocare, magari i Google Glass, o gli smartwatch. Stiamo lavorando a Pokémon Go come sai, ma mi piacerebbe ci fossero anche altri produttori all'opera per iniziare a creare un ecosistema ludico vario. Al momento non mi viene in mente una serie su cui mi piacerebbe lavorare, ma per quanto riguarda Ingress posso dire che abbiamo in lavorazione ancora altre novità, anche se chiaramente siamo all'opera sul nostro prossimo grande progetto.

Avatar di Alessandro Arndt Mucchi
Alessandro Arndt Mucchi: Giocatore cronico, lettighiere notturno, cuoco discreto, giurisprudente perplesso, musicista part-time, giornalista dal 2006. Da sempre esperto di versetti.
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