Intervista a Peter Moore
FIFA 11, Tiger Woods, Online Pass e tanto altro.
Quello che riguarda FIFA è un business importante, in grado di fare di Peter Moore uno dei personaggi più importanti dell'intera industria dei videogiochi. Per questo spesso è facile dimenticare che l'ex manager di Microsoft e di SEGA all'epoca del Dreamcast, non si interessa solo di calcio virtuale.
Per esempio gli interessano anche il golf, Madden, MMA e il mercato emergente dei giochi di fitness. In questa intervista del nostro collega Wesley Yin-Poole affronteremo con il boss di EA Sports una serie di tematiche che riguarderanno, tra le altre cose, argomenti controversi quali la vita privata di Tiger Woods e l'Online Pass.
Questa domanda andrebbe girata al producer della serie FIFA, Dave Rutter. Per me quest'anno si è trattato di un grande lavoro di rifinitura. È questo il vantaggio che si ottiene quando ci si concentra fin dagli inizi su un nuovo engine. Beh, quello attuale non è più nuovo, immagino. Credo comunque che dovreste rivolgere a lui la domanda e probabilmente vi risponderebbe che la community non si lamenta delle potenzialità di questo engine.
Beh, sì. Con un gioco con una media di 91 siamo riluttanti a cambiare l'engine e rifare tutto dalle fondamenta. Una volta che scegli quella strada c'è uno spazio di tempo in cui il team deve adattarsi al nuovo motore. Non ci sembra un utilizzo saggio delle nostre risorse, considerando che stando a quanto si dice siamo alla metà del ciclo di vita dell'attuale generazione di giochi.
Se consideri i prezzi da un punto di vista storico, ci troviamo a metà del ciclo. Cronologicamente siano negli ultimi anni ma se guardi i prezzi siamo a metà.
Negli anni, la fascia di prezzo che non supera i 199 dollari è quella che genera dal 75% all'80% del giro d'affari dell'industria. A eccezione di Xbox 360 e di Wii, PlayStation 3, che al momento sembra avere un trend importante, non si avvicina nemmeno lontanamente a quel prezzo. Per cui dobbiamo ancora raggiungere con tutte le console quella fascia in cui storicamente si concentra il 75%, 80% del business. Quindi iì credo proprio che siamo ancora a metà del ciclo di vita di questa generazione.
È così. A maggior ragione quando tra le mani hai dispositivi come Move e Kinect, l'equivalente del lancio di nuove piattaforme per Microsoft e Sony. Non credo siano intenzionati a investire sul nuovo hardware nei prossimi 12, 24 o 36 mesi, dopo quello che credo abbiano investito per il lancio di queste periferiche.
Se chiedi a loro, ti diranno senza dubbio che questa è una tattica che mira a estendere il ciclo di vita di questa generazione. Aggiungi Kinect al prezzo di Xbox 360 e torni sulla soglia dei 400 dollari. Non è la fine del ciclo. Siamo ancora ben lontani dalle cifre che caratterizzano il mercato di massa. Forse questo è vero con Wii, abbiamo visto una flessione del business recentemente, ma hanno già venduto un numero consistente di console.
Non lo so. Può essere. Sono da un po' in questo business e si gioca un po' a chi cede per primo.
Sì. Se una compagnia capisce di aver perso lo slancio, sa che il mercato dei consumatori disposti ad acquistare l'hardware a un dato prezzo è saturo, e considera altre variabili quali la line-up first party, investimenti dei publisher third party e così via, ma alla fine deve prendere una decisione difficile. Difficile perché una grossa fetta dei ricavi scompare.
Alo stesso tempo, dal punto di vista di un produttore di console, non puoi permetterti un trend negativo sul mercato, per cui devi prendere rapidamente una decisione. La storia ci dice che questo accade quando le compagnie capiscono che non ci sono più consumatori disponibili ad acquistare una console a un prezzo stabilito.