James Cameron's Avatar: The Game
Il futuro in 3D.
Le migliori idee scaturiscono talvolta da una lunga progettazione, un’attenta analisi di ogni più piccola caratteristica e perché no, anche da un po’ di sogni. In questo senso Avatar potrebbe rivelarsi l’ultimo di una lunga serie di esempi. A quanto pare il concept alla base del film (e di conseguenza anche del gioco) sarebbe infatti nato ben 14 anni fa, ma all’epoca, la mancanza di tecnologie all’altezza della situazione non permise a James Cameron di dar vita al suo ambizioso progetto. Ora, grazie al grande sviluppo degli hardware e all’introduzione della tecnologia 3D in campo videoludico e non, i presupposti per la realizzazione di un prodotto in linea con le aspettative del suo creatore sembrano esserci davvero tutte.
La storia della versione cinematografica di Avatar ruoterà intorno ad un uomo di nome Jake, che scoprirà di avere un fratello gemello solo dopo che due uomini gli racconteranno della sua morte avvenuta sul pianeta Pandora, dove quest'ultimo lavorava per una corporazione mineraria. Dopo questa terribile notizia, Jake deciderà di partire per il lontano pianeta, un luogo abitato da strane creature chiamate Navi, Ibridi e Avatar, e, per ragioni ancora sconosciute, diventerà anch'egli un Avatar. Confusi? Lo siamo anche noi.
La trama narrata del videogioco sarà però diversa. Il tutto si svolgerà diversi anni prima delle vicende del film, poco dopo che corporazione avrà appena fondato la sua colonia mineraria sul pianeta Pandora. La prima cosa da fare sarà dunque scegliere da che parte schierarci: potremo stare al fianco dei capitalisti, avendo quindi come obiettivo quello di abbattere le foreste per far spazio alle strutture minerarie, o combattere al fianco della popolazione nativa, per difendere il pianeta dall'invasione. Scegliendo la prima opzione, potremo contare su armi e tecnologie superiori, ma in caso contrario, ovvero vestendo i panni dei Navi, avremo l'opportunità di sfruttare l'ambiente a nostro vantaggio. Indipendentemente da quella che sarà la nostra scelta, potremo inoltre ottenere punti esperienza, spendili per ottenere nuovi strumenti o abilità.
Durante la presentazione [a porte chiuse, con controlli incrociati sulle macchine fotografiche, telefonini sequestrati e tutto il resto NdEldacar], abbiamo avuto modo di vedere lo svolgersi degli eventi dalla prospettiva della corporazione mineraria. Inizialmente abbiamo visto uomo muscoloso starsene tranquillamente in mezzo alla giungla con in mano una pistola: una visione familiare per qualsiasi videogiocatore che si rispetti, ma un paio di occhiali in 3D sono sufficienti per cambiare completamente le cose. Oltre ad un adeguato senso di profondità tra gli oggetti in primo piano e sullo sfondo, tutto, a partire dall'elmetto del personaggio fino ad arrivare alle singole foglie, esce dallo schermo proiettando il giocatore nel vivo dell'azione. Non si ha l'impressione di essere completamente presenti all'interno del gioco, ma la tecnologia non sembra così lontana dal raggiungere un obiettivo simile; in fondo si tratta pur sempre di un videogioco, siamo ancora nel 2009 e la grafica non è (purtroppo) ancora a un livello di fotorealismo.
Nonostante tutto è comunque impossibile non spaventarsi la prima volta che si viene attaccati da un nemico (specialmente perché il suddetto nemico è un mutante gigante che sembra un incrocio tra un velociraptor e un pappagallo inferocito). Questa è solo una delle strane creature che dovremo affrontare nel corso del gioco; ci saranno infatti strani lupi capaci di muoversi a velocità straordinaria e stegosauri con la testa simile a quella di uno squalo martello (e proprio quest'ultimo avversario sarà uno dei più difficili da abbattere).
Il tutto è comunque straordinario; la cura per i dettagli nella giungla è di prima qualità, così come le animazioni della varie creature. Ad ogni modo, trattandosi di un gioco in terza persona, è facile avere la sensazione di essere uno spettatore piuttosto che un primo attore (osservare mentre il personaggio corre nella giungla è ben diverso dal correre direttamente). Perché gli sviluppatori non hanno dunque optato per una visuale in prima persona?
"La visuale in terza persona ha alcuni vantaggi che è impossibile ottenere con quella in prima", ha dichiarato Brent George, Animation Director del gioco. "La terza persona permette di vedere meglio le reazioni del personaggio in relazione all'ambientazione circostante. La prima persona non è sufficiente per rappresentare completamente ciò che il personaggio sta vivendo in un determinato momento; e non potrebbe essere altrimenti visto che si osservano le cose dai suoi occhi e non dall'esterno. Entrambe le visuali hanno dunque specifici vantaggi e svantaggi".