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Esclusivo: Killzone 2

L'attesa è finita.

Sappiamo tutti quanto deleterio fu a suo tempo l'hype generato da Guerrilla e Sony nei confronti di Killzone. Il gioco venne da subito proposto come "Halo-killer": immagini sbalorditive vennero associate all'hardware PS2 con la promessa di un prodotto capace di superare di slancio i presunti limiti della console e confermare le potenzialità della piattaforma nel genere degli FPS. Ebbene, tali promesse furono disattese. Ciò che i giocatori si trovarono tra le mani fu "solamente" un buon FPS (indubbiamente tra i migliori mai apparsi su PS2), certamente carente di quella straordinaria potenza tecnica suggerita dai primi screens circolati in rete. Nonostante un appeal generale di tutto rispetto, i paragoni con Halo si dissolsero come neve al sole.

L'esperienza ci ha quindi insegnato fin troppo bene ad usare cautela in questo genere di situazioni. Il primo trailer di Killzone 2, presentato nel corso dell'E3 2005 tenutosi a Los Angeles, ebbe l'ingrato compito di illustrare il salto generazionale che si sarebbe compiuto con l'uscita del nuovo hardware Sony. Quando si seppe che il filmato era in realtà in grafica precalcolata, l'esaltazione iniziale si tramutò in polemica. La sfida di Guerrilla è pertanto rimasta la stessa: offrire un prodotto non solo in linea con gli eccellenti standard dettati dalla nuova generazione, ma anche porre una ideale pietra di paragone per le produzioni successive. Eppure, ciò che sorprende nelle prime ore di gioco non è l'imponenza del comparto grafico (che rimane strabiliante sotto molti punti di vista), ma l'aderenza del gameplay alle consuete dinamiche del genere.

Le ambientazioni saranno in gran parte oscure e desolate, amplificando così la bellezza degli effetti visivi e delle detonazioni..

Killzone 2 sembra infatti determinato a non stravolgere nulla. L'intenzione è quella di percorrere con intelligenza i percorsi ben noti degli shooter in prima persona, senza volersi avventurare verso direzioni inedite e "pericolose". Guerrila sapeva di non potersi concedere un tale lusso e ha saggiamente scelto di levigare gli strumenti a propria disposizione rimarcando splendidamente concezioni già sperimentate in altre produzioni simili. Tale decisione ha consentito al team di focalizzarsi sugli elementi caratterizzanti del brand, alimentando l'impatto emotivo di una guerra vera, sofferta e drammatica oltre le nostre più rosee previsioni.

Nel primo capitolo veniva raccontata la colonizzazione dello spazio ad opera dell'uomo. L'ambizione dell'umanità aveva portato così ad occupare Helghan, un oscuro pianeta la cui atmosfera avrebbe irrimediabilmente modificato la popolazione residente. Da tali mutazioni (che portarono a problemi respiratori ma anche ad abilità fuori dal comune) nacquero gli Helghast, fazione dissidente e assetata di sangue che grazie alla leadership di Scolar Visari, riuscì a compattarsi e a reclamare vendetta nei confronti dei terrestri. Il comandante Templar e la sua squadra avrebbero perciò combattutto gli attacchi degli Helghast nel tentativo di difendere il pianeta Vekta, colonia vicina dell'esercito terrestre. Scontro epico e fuorioso tra due razze in lotta per la supremazia.

In Killzone 2 il conflitto continua mietendo vittime ovunque: Visari si è impossessato di una potente arma di distruzione di massa e l'ISA (Alleanza Strategica Interplanetaria) ha deciso di porre fine alla minaccia attaccando direttamente il centro nevralgico degli Hellgast. Stavolta saremo perciò chiamati al ruolo di invasori nei panni del sergente Tomas Sevchenko (che non è parente alla lontana del calciatore del Milan) e dei suoi alleati: il sergente Rico Velasquez (già conosciuto nel primo episodio) e i caporali Dante Garza e Shawn Natko.