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Kinect Sports

Finalmente entrano in gioco anche i piedi!

Ora che anche Microsoft è salita sul carrozzone dei motion control, poteva forse mancare la tradizionale compilation di mini-giochi a tema sportivo? Certo che no, soprattutto dopo aver assistito al delirio scatenato da Wii Sports e dal più recente Wii Sports Resort.

Nell'era del videogioco sudato, l'idea di affrontare un titolo sportivo affidandosi al semplice joypad sembra ormai primitiva (mah!), e l'unico vero modo per divertirsi è sfruttare i movimenti del proprio corpo in una piazzetta di 3 metri quadrati di fronte alla TV.

Questo è quello che sembrano pensare i programmatori, visto che stanno facendo di tutto per spingere questa nuova filosofia di gioco all'interno delle nostre case. Nel caso di Kinect Sports, quindi, com'è il risultato finale? Dobbiamo dire che Rare è riuscita a confezionare un pacchetto tutto sommato divertente, a patto che non facciate parte di quella fetta di pubblico che detesta visceralmente anche solo l'idea dei motion control.

La dura vita del portiere. Passare minuti senza fare nulla e poi... il tiro improvviso!

Kinect Sports si piazza esattamente a metà fra Wii Sport Resort e Sport Champions per PlayStation Move, offrendo un'esperienza a base di avatar, discipline di vario tipo e risate con gli amici. Nel bel mezzo delle partite ci scappa anche qualche gomitata, ma si tratta del prezzo da pagare se si vuole abbandonare la schiavitù del controller.

Il titolo Rare offre sei attività differenti, nel tentativo di garantire un'esperienza il più possibile varia e coinvolgente. Sfortunatamente, però, non tutti i giochi sono riusciti allo stesso modo, tanto che alla fine ci si ritrova a optare sempre per gli stessi due o tre.

L'atletica leggera contiene diverse discipline, che vanno dai classici cento metri piani a cose più complesse come il lancio del disco o il salto in lungo. La cosa importante da capire, quando si affrontano le sfide dell'atletica, è che i risultati non si ottengono muovendosi freneticamente davanti al Kinect con tutte le proprie forze, ma semplicemente esibendosi in movimenti ritmati eseguiti con il giusto tempismo.

Nei cento metri e nella corsa a ostacoli, per esempio, non è importante correre sul posto come dei forsennati, ma basta mantenere un ritmo costante e ben scandito per vedere il proprio avatar volare sulla pista. In generale bisogna dire che l'atletica fa il suo dovere, nonostante ogni tanto si possa incappare in qualche problema di rilevamento (ci è accaduto soprattutto col lancio del disco e del giavellotto).

I primi 15 minuti di Kinect Sports.

Usciti dalla pista di atletica ci si può spostare su un verde campo da calcio, per una partitina che non può essere affrontata in nessuno dei concorrenti diretti di Kinect Sports. Grazie a una serie di scelte di design piuttosto valide, i ragazzi di Rare sono riusciti a creare un'esperienza piacevole, pur rinunciando a tutta la complessità dello sport preso come fonte di ispirazione.

Come accadeva nel tennis di Wii Sports, anche nel calcio Kinect gli atleti si muovono autonomamente, e il giocatore deve concentrarsi unicamente sull'interazione con la palla. Quando si attacca si deve decidere in quale direzione passare il pallone, in modo da avvicinarsi sempre di più alla porta e arrivare a portata di tiro.

Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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Kinect Sports

Xbox 360

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