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Kingdom Hearts: Birth by Sleep

Tanto tempo fa, in 8 regni lontani lontani...

Parlare di un gioco della serie Kingdom Hearts non è mai facile. Il rischio più grande è di partire prevenuti, in positivo o in negativo. Per quanto mi riguarda ho avuto un lungo periodo di odio viscerale per questa serie, compreso tra l'annuncio del primissimo capitolo e l'uscita europea dello stesso.

Ora non ricordo bene il motivo preciso di tale idiosincrasia, ma all'epoca vedere insieme i personaggi "nomuriani" insieme a quelli favolistici griffati Disney, mi provocò una sorta di allergia.

Sfortuna (o fortuna) volle che all'epoca la recensione del gioco venne assegnata proprio a me e questo mi dette l'opportunità di ricredermi totalmente. Kingdom Hearts fu una ventata d'aria fresca in una situazione che, già all'epoca, per Square era piuttosto stagnante.

Con il secondo capitolo la serie è rimasta sugli altissimi standard che ne avevano contraddistinto la partenza, ma già all'orizzonte si intravedeva il pericolo che anche questa saga si ripiegasse su se stessa, tentando di mettere tanta carne (e personaggi) al fuoco e rischiando poi di trasformarsi in un paradosso.

Il mio plauso andò invece a Chain of Memories, capace di introdurre alcune novità degne di nota nel già ricco gameplay originale, mentre il capitolo DS è indubbiamente il più fiacco tra quelli usciti finora. Ma veniamo a questo Birth By Sleep, uscito come al solito con quasi un anno di ritardo rispetto al Giappone e pronto da solo a sostenere le altalenanti sorti della PSP in Europa.

A livello grafico Birth By Sleep è tra i migliori titoli per PSP, eccetto alcuni rallentamenti...

Come vi avevo già detto nel mio hands-on di qualche tempo fa, questo capitolo si svolge prima del capostipite della serie.

Quello che probabilmente molti di voi vorranno sapere è se (e quanto) questo Kingdom Hearts è cambiato rispetto al passato e se (e quanto) questi cambiamenti hanno migliorato, o peggiorato, il gameplay.

I temi di questo ennesimo episodio sono rimasti gli stessi di sempre: amicizia, amore, tradimenti, cospirazioni e contrapposizione tra luce e ombra. Identico è rimasto anche il mix di personaggi e scenari Square e Disney, che non propone la stessa varietà di Kingdom Hearts 2 (memorabili i livelli di Steambot Willie e I Pirati dei Caraibi), ma si difende comunque bene portando in scena la Bella Addormentata, Cenerentola, Biancaneve e i Sette Nani, Ercole, Peter Pan con Capitan Uncino e Trilly al seguito, Stitch e una mezza "new entry" rappresentata dalla Città Disney.

Il passaggio su PSP non ha intaccato affatto lo smalto artistico della serie. In fondo il piccolo/grande portatile Sony ci ha abituati a prestazioni fuori dal comune dal punto di vista grafico, ma in questo caso è quasi impossibile riuscire a trattenere la mascella vedendo cosa gli sviluppatori sono riusciti a tirare fuori da una console che ormai si porta dietro qualche anno.

Il trailer della gamescom.