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Kingdom Hearts Re:coded

Ancora una volta il solito viaggio.

La saga di Kingdom Hearts ha saputo conquistare un gran numero di giocatori nel corso degli anni, saltando da una console all'altra nel tentativo di espandere il proprio mercato e di contrariare gli utenti costretti a rinunciare agli episodi usciti per le console non in loro possesso.

Quella di Re:coded non è la prima sortita della serie Square Enix su Nintendo DS, ma è la prima ad essere ambientata dopo le vicende di Kingdom Hearts II e a lasciar vedere alcune delle dinamiche che potremo gustare nell'atteso terzo capitolo ufficiale.

Senza rivelare troppo della trama (da sempre di primaria importanza in questa saga) sappiate solo che in questa nuova avventura il giocatore è chiamato a vestire i panni di un Sora virtuale, nel tentativo di individuare una serie di misteriosi errori all'interno della copia digitale dei dati raccolti da Jiminy Cricket.

Rispetto a quanto abbiamo già visto negli altri capitoli della saga, la parte narrativa di Re:coded appare leggermente più debole, ma le qualità del gioco risiedono altrove, visto che i programmatori hanno inserito una serie di elementi di gameplay particolarmente interessanti.

La quantità di elementi grafici su schermo lascia spiazzato anche il giocatore più esperto.

Il primo, capace di aggiungere un certo spessore alla formula di gioco è lo Stat Matrix, legato ai chip da utilizzare per far salire di livello Sora. Seguendo un'impostazione molto simile a quella dei potenziamenti di Dead Space, Kingdom Hearts Re:coded spinge il giocatore a gestire con attenzione la distribuzione dei chip guadagnati nel corso del gioco.

Inserendo questi oggetti all'interno dell'apposita struttura si possono aumentare le statistiche del protagonista, rendendolo più forte, più resistente e permettendogli di affrontare con maggior serenità i combattimenti.

La particolarità del sistema è legata principalmente al Dual Processing, che permette ai giocatori più accorti di massimizzare i risultati del potenziamento, a patto che distribuiscano in modo adeguato i chip. Completando il percorso che unisce due potenziamenti, infatti, si possono raddoppiare i benefici finali.

Oltre a influenzare le statistiche di Sora, il sistema permette anche di attivare una serie di "trucchi" grazie ai quali il design del gioco può essere adattato al proprio approccio. Quando ci si sente particolarmente sicuri delle proprie capacità di combattimento contro determinati avversari, per esempio, è possibile renderli più forti di due o tre volte in modo da ottenere ricompense maggiorate in proporzione, una volta portata a casa la vittoria.

Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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