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L.A. Noire

Un punto in più per l’arte.

Quello che però dobbiamo domandarci, giunti a questo punto, è con quali strumenti vogliamo analizzare l'opera di Rockstar. Perché è vero che Eurogamer è pur sempre un sito rivolto ai core gamer, ma è anche innegabile che nel 2011 dare il voto mettendo sul bilancino il frame rate o la fisica della macchina, appare un esercizio riduttivo quando si è al cospetto di un prodotto del respiro di L.A. Noire.

Troppo spesso stiamo a discutere sui forum se i videogiochi siano o meno arte, e quando finalmente ci troviamo di fronte a un gioco che arte lo è per davvero, credo sia corretto emanciparsi dai soliti parametri che possono andare bene per produzioni senza particolari ambizioni come quelle che, nella maggior parte dei casi, ci troviamo a trattare quotidianamente.

L.A. Noire è infatti un prodotto che trascende il medium del videogame entrando di prepotenza anche in quello del cinema, e come tale va analizzato tenendo conto di elementi quali il cast degli attori, la qualità della recitazione, la regia e il montaggio. Come ho già detto, il gioco di cui sto scrivendo è un'eccellente serie televisiva composta da 21 episodi da circa un'ora, che andrebbe goduta una puntata alla volta.

L'atmosfera degli anni '40 è perfettamente ricreata da scorci che paiono usciti da un quadro di Edward Hopper.

Quello che acquisteremo dal nostro rivenditore di fiducia può essere visto tranquillamente come un disco con dentro un videogioco oppure come un cofanetto di un serial poliziesco dove siamo noi a condurre gli interrogatori, noi a decidere l'ordine con cui portare avanti gli interrogatori, noi a scegliere quali piste seguire e noi a guidare le macchine per le strade di Los Angeles.

La longevità di L.A. Noire va poi ben oltre le 25/30 ore richieste per concludere la storia e raccogliere i collezionabili. Terminato il primo giro di giostra verrà senz'altro voglia di farsene un altro, provando questa volta a fare il perfect score con gli interrogatori (magari con una guida strategica al fianco) e vedendo come cambierebbe la trama se questa volta scoprissimo tutti gli indizi o evitassimo la strigliata del capitano per avere mandato in carcere un innocente.

E se tutto ciò non bastasse, sappiate che L.A. Noire va ancora una volta oltre i confini del videogioco per offrirci un affresco dell'America post-bellica, dove gli uomini di colore sono chiamati negri, dove ci viene assegnata una missione in cui arrestare un comunista per ragioni ideologiche, e dove la massima aspirazione per un poliziotto è mandare un colpevole a morire nella camera a gas.

In L.A. Noire non mancheranno i momenti di pura azione, sebbene non si riveleranno mai troppo impegnativi.

C'è una critica neanche troppo velata verso la società americana bigotta, il suo falso puritanesimo, la sua ignoranza e la sua ipocrisia di facciata, quando poi in privato accadono le peggio cose, anche a livello istituzionale. Ve ne accorgerete nel momento in cui le vostre indagini alla narcotici vi porteranno a indagare su storie che sarebbe meglio lasciare sepolte. Lo scoprirete quando il vostro collega vi dirà che, al di là di un proibizionismo di facciata, la politica ha tutto l'interesse affinché alcol e droga vengano smerciati, perché così le fasce basse della società saranno troppo narcotizzate per capire dove le stia portando realmente l'American Dream.

Alla luce di tutto questo L.A. Noire è un'opera affascinante che probabilmente dividerà la critica, ma che a mio avviso non può essere analizzata come se fosse "solamente" un videogioco, e la cui valutazione finale, forte di quel "punto in più per l'arte" cui accenno nel sottotitolo, trova nel voto che vedete qui sotto la sua naturale conseguenza.

Perché come ho scritto in apertura, è vero, ci sono momenti in cui la vita procede sui soliti binari, dove nessuna nuova equivale a una buona nuova. Ma poi arrivano opere come L.A. Noire a ricordarci che quella vocina che ci sussurra all'orecchio va sempre ascoltata con attenzione: là fuori c'è davvero qualcosa di diverso, basta saperlo aspettare e saperlo riconoscere...

Qualora foste interessati a completare il gioco al 100%, vi invitiamo a consultare la nostra soluzione completa di L.A. Noire!.

9 / 10
Avatar di Stefano Silvestri
Stefano Silvestri: Il suo passato è costellato di tutto ciò che è stato giocabile negli ultimi 40 anni. Dal ’95 a oggi riesce a fare della sua passione un mestiere, non senza una grande ostinazione e un pizzico di incoscienza.

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L.A. Noire

PS4, Xbox One, PS3, Xbox 360, Nintendo Switch

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