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Let's Tap

Una scatola per amica.

Aprendo la confezione extra large di Let's Tap si trovano sette pezzi di cartone stampato, con relative e specifiche indicazioni di montaggio. Una volta assemblato il tutto, si hanno per le mani alcune particolari "scatole" da impiegare come appoggio per i vari telecomandi Wii. Sembra una presa in giro, lo so. Eppure non è così.

Esattamente come accadeva durante le prime partite al tennis di Wii Sports, in cui era comune un certo senso di riluttanza a credere che i movimenti gestuali si traducessero davvero in azioni sullo schermo (cosa che infatti non era vera...), qui ci vuole un attimo per accettare l'idea di un videogame che si controlla battendo leggeri colpetti su un cartone.

Ma vale la pena di perseverare, credetemi. Montati i supporti e posizionati sopra di essi i Wiimote a faccia in giù si parte con un imprescindibile tutorial... tutto in giapponese. Per fortuna però l'ostacolo rappresentato dalla barriera linguistica si supera senza difficoltà con la pratica, tuffandosi direttamente in uno dei cinque mini giochi di Let's Tap. Il sistema di controllo risulta infatti così immediato, semplice ed in una sola parola naturale da sfidare qualsiasi tentativo di spiegazione: guardando gli altri giocare rimarrete certamente perplessi, ma quando sarà il vostro turno le cose andranno al loro posto in maniera meravigliosa.

Ma andiamo a vedere nel dettaglio i cinque diversi mini game. Tutti sono interamente basati sull'idea di interagire battendo sulla scatola (che non deve essere per forza quella ufficiale di Let's Tap, precisiamo subito...anche una scatola delle scarpe o un cartone della pizza vanno alla grande!). Saranno registrati input forti, medi e leggeri, e per navigare tra i menu sarà possibile alternare tra puntamento e "battiti". E proprio i menu sono uno degli aspetti degni di nota dell'ultima creatura di Yuji Naka, intervistato recentemente da Eurogamer proprio a proposito del progetto. Splendidi elementi di contorno caratterizzati dal colore arancione e dalla roboante estetica techno arcade jappa tipica di certe vecchie glorie Sega.

Tap Runner è fenomenale, anche se finirà col farvi odiare i vostri parenti e amici.

Rhythm Tap è indubbiamente l'offerta più essenziale del lotto. Si tratta in sostanza di un elementare rhythm game in cui vi sarà richiesto di battere seguendo le indicazioni mostrate a schermo. Qualsiasi tipo di colpo a tempo aumenterà il vostro moltiplicatore, ma se il vostro obiettivo saranno i punteggi record da nerdazzi di primissima scelta dovrete giocoforza battere la scatola seguendo attentamente anche le indicazioni relative alla sensibilità dei battiti. A fare da colonna sonora al delirio dodici tracce tra il truzzo ed il J-pop nelle sue note più adrenaliniche, per una sfida forse non memorabile a lunghissimo termine ma comunque vincente per le serate multiplayer più genuinamente inioranti.

Perché ovviamente come per tutti gli altri giochi di Let's Tap Rhythm Tap da il massimo nelle sessioni a più giocatori. Fra l'altro non manca un rimando strutturale al glorioso Donkey Konga, visto che ad ogni utente viene data una parte leggermente diversa da suonare, conferendo così un sublime senso di sinfonia cacofonica al tutto. Roba da perfetti ubriachi giapponesi insomma.

Acquistando Let's Tap godrete di sontuose trahsate giapponesi, anche in multiplayer.

Tap Runner è la chiara star dello show. Quattro iconici omini corridori, un percorso astratto di neon e quattro giocatori che battono furiosamente per arrivare primi al traguardo. A fare da contorno ostacoli, trappole ed insidie varie, grida di agonia e cartoni lanciati addosso agli altri per l'umiliazione della sconfitta. Attenzione però, non è affatto una mera questione di velocità: le piste sono varie e sempre più elaborate, e battere come forsennati non vi porterà da nessuna parte. Ed ovviamente lì che sta il bello.