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Mabinogi

Quando un MMO coreano incontra la mitologia gallese.

Dire che Mabinogi somigli ad un MMORPG coreano free-to-play del 2004 non deve suonare offensivo, poiché a conti fatti questa è proprio la realtà dei fatti: è stato rilasciato in patria sei anni fa, ed in America già da due. A voler guardare il bicchiere mezzo pieno, potremmo dire di avere tra le mani un titolo con oltre un lustro di vita alle spalle, con tutto ciò che può significare in termini di bilanciamento e rifinitura.

Eppure non lo si direbbe, a prima impressione. Al di là della grafica scadente, che possiamo perdonare perché pensata per girare su dei computer a carbonella, alcuni elementi base come il path-finding sono praticamente inesistenti. Il gioco presenta poi dei seri problemi con Windows 7, che richiedono di andare a mettere mano al registro di sistema e di cancellare alcune voci per farlo funzionare. Non è raro che dei giochi free-to-play presentino delle incertezze come quelle appena descritte, ma chiunque sia abituato a degli MMO dall'aspetto gradevole e dalla tecnica funzionante, dovrà necessariamente rivedere le proprie aspettative.

Mabinogi è vagamente, molto vagamente, ispirato al Mabinogion, una mitologia gallese le cui influenze sono riscontrabili principalmente nella difficoltà di pronuncia per ciò che concerne i nomi dei luoghi (come ad esempio Tir Chonaill, Taillteann, Sliab Cuilin). Non ha classi, avvalendosi invece di un sistema che lascerà i giocatori liberi di migliorare le abilità ritenute migliori, livellandole gradualmente con i punti AP.

Quel che rende Mabinogi diverso è che le sue abilità coprono uno spettro ben più ampio che va oltre la solita triade melee, ranged o magia. Ci sono skill che riguardano la forgiatura delle armi, sartoria, tessitura, raccolta del frumento, esecuzione e composizione della musica, fuoco da compo, cucina, pesca e altro ancora. È possibile livellare tanto tagliando della legna o tosando delle pecore, quanto avventurandosi in dei dungeon, salvo poi guadagnare dei soldi rivendendo cibo, armi e vestiario.

In teoria, quindi, è possibile avere un personaggio che sappia a malapena impugnare un'arma e che svolga piuttosto dei lavoretti part-time per gli altri giocatori, ma questo vorrà dire che si finirà col creare un PG con un giusto bilanciamento di talenti relativi anche al combattimento, così come nella vita di tutti i giorni.

Dopo aver creato il proprio personaggio dalle fattezze tipicamente in stile anime (i giocatori della prima ora potranno selezionare la razza degli Umani, successivamente diverranno disponibili Elfi e Giganti), Mabinogi ci proietterà in una città in cui impareremo i primi rudimenti del gioco, assegnandoci una lunga sequenza di missioni che ci daranno esperienza nel suonare il liuto, fare la farina e raccogliere legna da ardere, prima di mandarci nei primi dungeon per principianti.

Le quest principali sono assegnate automaticamente da dei gufi che, volando sulla testa dei giocatori, faranno cadere le relative pergamene, mentre sarà possibile comprare delle generiche missioni secondarie dagli NPC. Un risoratore ci chiederà ad esempio di completare una quest di cucina, mentre la guardia di una città ci ordinerà di uccidere qualcosa. Si può dire tutto di Mabinogi tranne che manchi di contenuti: c'è sempre qualcosa da fare.

C'è anche un sistema di lavoro part-time che funziona altrettanto bene rispetto alle solite quest di caccia. Chiedere a un NPC un lavoro durante le normali ore di reclutamento (dalle 7 alle 9 del mattino, orario ovviamente in-game) ci assegnerà un compito a tempo, come proteggere delle pecore o raccogliere delle uova di gallina. Si possono fare solo una volta al giorno e solo un certo numero di giocatori è autorizzato a prenderne parte, ma il rischio di eccedere il numero massimo di player consentiti non è al momento realistico: i server europei di Mabinogi sono infatti scarsamente popolati.

Si potranno imparare diverse abilità semplicemente domandando di esse. Parlare a un NPC aggiungerà nuove parole chiave al proprio repertorio, permettendoci di chiedere informazioni più specifiche quando vorremo essere dei fabbri o quando vorremo comprare una scatola di esche per pescare, piuttosto che darci alla sartoria. Aumentare le proprie abilità semplicemente parlando agli NPC e seguendo le loro tracce, può essere piuttosto intrigante e fa sembrare il tutto più naturale che non acquistarle da un menu che compare al raggiungimento di ogni livello. Una volta scoperta l'esistenza di un'abilità, la vera sfida sarà trovare qualcuno che ce la possa insegnare, dopodiché si vorrà migliorarla per conto proprio.

Avatar di Davide Persiani
Davide Persiani: Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.

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