Mafia II
Una famiglia con tanto stile ma poche libertà.
Detto questo per godervi realmente questo titolo, l’unica scelta onestamente possibile resta quella del massimo livello di difficoltà, a patto di mettere in conto una buona dose di morti premature.
A prescindere della scelta che prenderete, il fattore longevità risulterà comunque, all’apparenza, preservato.
Preso atto di quello che il gioco propone, è comunque interessante sottolineare che, all'interno di questo monte ore e fatti salvi i primi capitoli introduttivi, sarete voi a decidere quando porre il termine alla narrazione, mandando a nanna Vito nella sua abitazione del momento.
All’interno di ogni missione avrete infatti la possibilità di vivere quella dimensione free roaming per le strade di Empire City spesso ventilata come fiore all’occhiello di Mafia 2 e anello di collegamento con la serie di GTA.
Visto il risultato finale, il paragone fra le due realtà risulta tuttavia alquanto ardito: sebbene Empire City sia esplorabile liberamente in lungo e in largo, i possibili punti di reale interazione si contano infatti sulle dita di due mani, includendo nel novero i (pochi) bar, i negozi di vestiti, i benzinai e i meccanici.
A tratti risulta allora sconfortante vedere una città viva, attraversata da persone sempre in movimento e dedite ad attività particolari, rivelarsi fredda nell’aprirsi alla fantasia del giocatore. Spesso la sensazione è quella di trovarsi in una scatola chiusa, senza possibilità di poter decidere quando e come uscirne.
I lavori extra, recuperabili spulciando ogni anfratto di Empire Bay, non aiutano purtroppo a migliorare la situazione, risultando spesso brevi, fuori dal contesto della storia e di scarsa profondità.
La trama è quindi quella raccontata, senza deviazioni possibili e senza possibilità di manovra: se la linearità permette di portare su schermo una prosa cinematografica e una regia davvero convincenti, la sensazione che deriva dal sentirsi con le mani legate è di contro a tratti opprimente.
Ad esempio, giusto per entrare nel concreto, non riuscire a buttarsi in acqua quando lo si desidera o dover colpire un nemico esattamente quando è richiesto dal gioco, sono tutti fardelli che appesantiscono una trama di per sé godibile, seppur non sprazzi in originalità.
Detto ciò, non si può certo dire che i ragazzi di 2K abbiano lesinato gli sforzi: a fianco della scelta della difficoltà troviamo infatti altri due settaggi, il primo relativo agli aiuti “secondari” (indicazioni a schermo nel caso non capiate bene cosa dovete fare), e il secondo, ben più importante, legato al livello di realismo nella guida dell'autovettura, parametro questo che è stato ricreato in modo davvero convincente.
Ognuno degli oltre trenta mezzi disponibili ha infatti una sua resa peculiare, influenzata dalle condizioni del manto stradale e dalla situazione atmosferica, e gli eventuali incidenti vi porteranno addirittura a vedere la vostra macchina perdere pezzo dopo pezzo. Esaltante, soprattutto quando avrete la costola la polizia che cercherà di farvi la pelle fra posti di blocco e sparatorie, solo perché vi siete fatti beccare mentre facevate qualche omicidio qua e là.
Entrando poi nella dinamiche di gioco, uno dei cambiamenti più profondi riguarda sicuramente il settore dei combattimenti, sia quelli a mani nude che quelli a base di piombo.