Mirror's Edge
Fuga per la vittoria.
Mirror's Edge è un gioco dalla doppia faccia: futuristico ma dal fascino retrò, ambizioso e coraggioso. Un gioco che però fallisce almeno in parte l'obbiettivo di stupire veramente il videogiocatore, nonostante le incredibili premesse. Intendiamoci: si tratta di un prodotto fantastico che però, a tratti, puzza di “work in progress” a metà tra il capolavoro assoluto e un titolo che “sarebbe potuto essere”...ma non è.
Cominciamo col precisare che sarà difficile confondere Mirror's Edge con altri titoli, poiché di simili non ce ne sono. In realtà stiamo parlando di questa generazione perchè su Xbox, anni fa, la stessa EA portò sulla console di casa Microsoft il sottovalutatissimo Breakdown, tecnicamente grezzissimo ma assolutamente rivoluzionario nel suo perfetto mix di azione, picchiaduro e sparatutto in prima persona, condito da una trama spettacolare e da chicche che hanno ispirato poi il fenomenale Riddick e, ora, l’ultima creatura DICE. Sono stato obbligato a scrivere questo da Alberto, altrimenti mi avrebbe fucilato, però, ragionando, condivido in pieno il discorso. Mirror’s quindi non inventa nulla ma esalta in maniera next gen un’idea, un concetto, passato forse troppo sotto silenzio. La sicurezza è che da oggi, ufficialmente, una pioggia di cloni faranno la loro comparsa per quello che, probabilmente, diventerà ufficialmente un nuovo genere.
Il titolo EA è contraddistinto comunque da un art direction particolare, con una palette di colori accesi e tinte forti, che staccano visivamente da tutto quello che fino ad oggi ha girato sulle vostre console. Ciò che il gioco ci offre non è un mondo libero ed esplorabile però. In Mirror's Edge dovremo essenzialmente correre, saltare e aggrapparci ad ogni appiglio possibile, fuggendo. E dovremo cercare di non rimanere uccisi dai nemici che ci daranno la caccia. Tutta l'azione di gioco è incentrata sulla corsa attraverso gli ostacoli di una città “futuribile” e poco o nulla del tempo a nostra disposizione sarà dedicato all'esplorazione vera e propria proprio in virtù del design esasperatamente action. Saremo spesso “senza respiro”, tanto da non riuscire neanche a guardarci intorno.
Con i progressi della tecnologia è sempre più difficile entrare in possesso di informazioni scottanti e "scomode" senza essere intercettati da chi sta "in alto", da una sorta di grande fratello che tutto controlla e tutto sa. Per le strade, via mare e per via telematica, tutto è sotto controllo. I cosiddetti runners però, sembrano aver trovato la maniera ideale di aggirare tali controlli oppressivi, saltando tra i palazzi più alti e volteggiando fra ringhiere e cornicioni, per far circolare importanti documenti. Qualcuno è stato incastrato per omicidio e qualcun altro sembra essere molto in collera per questo fatto. Sarà compito di Faith, la runner protagonista del gioco, il vostro alter ego, dover portare a termine la missione e cercare di scoprire il vero colpevole.
I personaggi principali, per quanto caratteristici e caratterizzati da una certà originalità, non lasciano certo il segno, anche per il semplice fatto che, della nostra bella Faith, vedremo sempre gambe e braccia, piedi e mani (neppure una scollatura, che diamine). La trama del gioco non è stata certo sviluppata approfonditamente anche perchè, come dicevamo, ci sarà molto poco tempo per prestare attenzione al mutare degli eventi, considerando la dinamicità e la velocità dell'azione di gioco.
Portal, il puzzle game di Valve, ha dimostrato che anche un gioco idiosincratico può avere una trama avvincente mentre con la sua storia poco originale e forse non proprio ben costruita, Mirror's Edge in questo senso, ha perso un'opportunità di mescolare un titolo discretamente innovativo ad un intreccio narrativo quantomeno all'altezza.
Ci ritroveremo dunque ad arrampicarci su delle grondaie, a spostarci di tetto in tetto, a strisciare accanto ad un muro in prossimità di un cornicione, a camminare per breve tempo sulle pareti di un grattacielo per darci la spinta necessaria a raggiungere la costruzione adiacente, ad usare pannelli solari come trampolini per un salto migliore, che possa permetterci di sfuggire alle grinfie di chi ci vorrebbe morti. Sempre. Comunque.
Le armi, non saranno la nostra salvezza, per quanto sia possibile sottrarle al nemico con apposite mosse, ma solo l’ultima risorsa a cui appellarsi se proprio ci dovessimo ritrovare costretti ad adoperarle, spalle al muro. Quello che conta sarà per l’appunto saltare, correre, fuggire, dileguarsi...con velocità e prontezza di riflessi. Se Breakdown è stato forse il primo vero picchiaduro, seguito da un buon numero di action, per Mirror’s Edge non sarebbe un’eresia coniare il termine di FPP, First Person Platform perchè tirando le somme, di questo si tratta.