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Monkey Island 2 Special Edition: LeChuck's Revenge

Voglio diventare un pirata!

Provate a fare mente locale e tentate di dirmi cosa potete comprare con dieci euro al giorno d'oggi; evitiamo per il momento frasi fatte del tipo “era meglio quando c'era la Lira”, “si stava meglio quando si stava peggio” o “chi va al mulino si infarina”, giusto per non divagare troppo. Ok, fatto? Perfetto. Penso, probabilmente senza sbagliarmi, che nel vostro piccolo riepilogo mnemonico siano uscite cose del tipo una pizza e bibita, un libro, una serata al cinema, un paio di riviste o un CD in offerta speciale. Ottimo.

Ora però prendete quella profumatissima banconota e correte a versarla su una qualsiasi carta prepagata o conto online in vostro possesso, perché a questo giro avrete la mai troppo lodata possibilità di portarvi a casa uno dei più grandi lavori della storia videoludica, restaurato e digitalizzato per non sfigurare di fronte ai fuochi d’artificio visivi a cui siamo oramai abituati. Il tutto per soli € 9,99.

Signori e signori, ecco Monkey Island 2! (scroscio di applausi).

Per chi (colpevolmente) non sa di cosa stiamo parlando, ebbene Monkey Island 2 è un’avventura grafica del 1991, ritenuta in maniera quasi unanime uno dei titoli più belli della storia e pietra miliare del genere; giusto per dare qualche coordinata anche sulla trama è sufficiente sapere che l’intero gioco ruota attorno all’improbabile pirata di nome Guybrush Threepwood e al suo tentativo di costruirsi una fama conquistando il leggendario tesoro di Big Whoop, semplice spunto per l’inizio di una serie di mirabolanti avventure.

Sputare non è mai stato così soddisfacente.

Presa coscienza che quindi il plot di per sé non costituisce probabilmente il perno del valore dell’opera, sebbene estremamente ramificato e ricco di colpi di scena, è invece nella carica di ironia con la quale gli sviluppatori all’epoca strizzarono l’occhio al giocatore che bisogna cercare il motivo per cui ancora oggi al solo accenno di grog, scimmie e pirati si può assistere a una levata di scudi dei fan degna di una crociata.

Decidendo di sfruttare appieno (finalmente) l’enorme tesoretto derivante dal suo passato, LucasArts ha così dato vita a un’opera di restauro anche per il secondo episodio di Monkey Island, opera peraltro impreziosita dal bagaglio di esperienza derivante dalla conversione della prima puntata. Nello specifico non vi troverete quindi davanti a un gioco “nuovo” ma a un titolo che ripropone quasi pedissequamente quanto venne sviluppato anni fa, impreziosito ovviamente da una nuova veste grafica e da diversi accorgimenti tecnici.

Il gameplay di MI2 ha subito infatti nella versione restaurata delle modifiche, così da rendere più accessibile un titolo pensato e progettato per i videogiocatori di vent’anni addietro.