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Monkey Island 2 Special Edition: LeChuck's Revenge

Voglio diventare un pirata!

Ecco perciò scomparire la mitica interfaccia Scumm, sostituita da un più comodo menu a scomparsa simile a quello visto nel terzo episodio della serie: quando vi imbatterete in uno hotspot non dovrete quindi far altro che tenere premuto il mouse e selezionare una della azioni possibili, in maniera semplice e intuitiva.

Anche il sistema di controllo di Guybrush è stato rivisto, in modo tale che il joypad risulti utilizzabile perfettamente, cosa dovuta peraltro al fatto che il gioco è previsto oltre che per PC anche per Playstation 3 e Xbox 360.

Ultima modifica tecnica degna di nota, peraltro un classico delle avventure grafiche recenti, è infine la possibilità di visualizzare in maniera istantanea tutti gli hotspot presenti in una schermata con un semplice doppio clic. In ogni momento, premendo il tasto F1 sarà poi possibile passare senza soluzione di continuità dalla nuova versione alla vecchia e viceversa, così da poter piangere tranquillamente, travolti dall’effetto amarcord.

Piccola lacrima per questo screen proveniente dalla versione classica.

Sempre per venire incontro ai neofiti sono stati aggiunti anche tutta una serie di aiuti nel caso non riusciate a proseguire nel vostro viaggio all’interno del mito: i suggerimenti (attivabili premendo il tasto H) si presentano in maniera peraltro alquanto furbesca, proponendo inizialmente alcune frasi vaghe per fornire qualche indicazione di massima, per poi snocciolare via via la soluzione in maniera pressoché esplicita. Già a questo punto, potete ben immaginare che le scuse per non procedere all’acquisto saranno virtualmente inutili, ma purtroppo per voi il bello deve ancora arrivare.

Il grosso del lavoro è infatti stato fatto sulla parte grafica, con l’intento di riportare la pixellosità dell’epoca al tenore visivo che impera in questi anni; il risultato è sicuramente positivo, sebbene ad esempio la cura riposta nella realizzazione dei modelli dei protagonisti sia a volte maggiore rispetto a quella dei comprimari.

Poteva mancare forse una scimmia?

Nel complesso devo dire che l’atmosfera e il carattere dell’epoca sono stati colti appieno, con conseguente plauso necessario per chi si è cimentato in questa opera mastodontica: tutti gli scenari e i personaggi sono stati infatti resi alla perfezione e ben presto vi innamorerete degli anfratti, delle taverne, dei negozi e delle isole che rapirono tempo addietro generazioni di giocatori.

L’atmosfera poi beneficia anche di un ottimo comparto audio, capace di rivitalizzare le migliaia di midi dell’epoca, riproponendo i temi principali con l’utilizzo di strumenti live: il motivetto della serie è finalmente degno di essere ascoltato dalle nostre orecchie, coadiuvato poi da un doppiaggio (solo in Inglese) che ripropone il mitico Dominic per la voce del nostro amato protagonista.