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Monkey Island 2 Special Edition: LeChuck's Revenge

Voglio diventare un pirata!

Se bisogna per forza cercare qualche neo a MI2, l’unico piccolo difetto che intravedo è la mancanza della traduzione italiana per la versione classica del gioco: avendo impostato la stessa sulla versione “rivista” mi è sembrato un’inutile mancanza, dovuta forse alla non voglia di tradurre anche l’interfaccia. Peccato ma certamente non stiamo parlando di niente di insormontabile.

La vere novità di queste versione speciale sono però due vere chicche in grado di corrompere gli animi degli appassionati e di incuriosire chi si avvicina per la prima volta alle avventure del mitico Guybrush.

La prima in ordine di importanza è la possibilità di attivare, durante la fruizione del gioco, i commenti audio dei tre geni delle avventure grafiche Tim Schafer, Dave Grossman e (non me ne vogliano gli altri due) sua maestà Ron Gilbert: i tre discuteranno infatti amabilmente durante il gioco in alcune schermate predefinite, commentando scelte di design, aneddoti e ricordi, portandoci così in un’operazione nostalgia dall’alto valore aggiunto.

Vedere ad esempio perché i tre decisero di far perdere le ricchezze del nostro povero pirata all’inizio del gioco oppure quale sia il fantomatico segreto di Big Whoop (qualcosa vi verrà detto, occhio!), è un plus che non ha prezzo e potrebbe essere uno spunto interessante anche per altri titoli futuri.

Uno dei bozzetti originali dell’epoca.

Il secondo “regalo” che ci viene offerto è invece la possibilità di sbloccare alcuni bozzetti e sfondi originali creati all’epoca dello sviluppo della versione originale: niente di eccezionale, ma comunque un altro elemento in grado di rafforzare i vostri propositi per procedere all’acquisto anche già in possesso del gioco originale.

Note a margine per gli achievement pensati per tutte le piattaforme previste al momento dell’uscita e che, pur non aggiungendo fondamentalmente nulla, risultano comunque un’idea interessante.

Nel complesso è interessante vedere come l’opera di recupero effettuata da LucasArts sia stata fatta passo dopo passo, in maniera intelligente e prendendosi anche qualche rischio: a qualcuno infatti non piacerà forse il nuovo impianto grafico e i puristi storceranno il naso vedendo il sistema di aiuti che è stato implementato.

La pura e nuda verità è però che siamo di fronte a un capolavoro con vent’anni sulle spalle, senza nessuna avvisaglia della cosa. Un gioco che ogni videogiocatore dovrebbe avere sul proprio account Steam e per il quale non c’è nessuna giustificazione in caso di latitanza. Un piccolo capolavoro che è la sintesi di tutto quello che un videogioco dovrebbe essere.

L'operazione di restauro delle due opere omnie di sua maestà Ron Gilbert può pertanto dirsi degnamente conclusa: il tempo passa, i miti invecchiano, ma le vere leggende sono per sempre…

10 / 10