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Monster Hunter Freedom Unite

Piccola console, gioco immenso.

L'aggiunta di una fattoria dove accumulare i materiali conquistati durante le quest è poi fondamentale ai fini della preparazione prima di una missione, e questo nonostante impoverisca parte dell'intensità di gioco. Se dovesse capitarvi di tornare a casa avendo ancora dello spazio residuo nel vostro inventario, vorrà dire che avrete sbagliato il vostro approccio all'avventura.

Il processo di raccolta e unione necessario per la creazione di armi ed equipaggiamenti è il vero fulcro dell'esperienza. Monster Hunter non presenta infatti punti esperienza e proprio per questo motivo il vostro armamentario rappresenta l'unico modo per incrementare le vostre statistiche ed aumentare le vostre probabilità di sopravvivenza. Molti dei materiali necessari per creare equipaggiamenti di grande qualità sono ovviamente molto rari e questo significa che dovrete combattere a lungo contro gli stessi mostri, ripetendo le stesse quest in cerca di "quella particolare scaglia" necessaria per completare una speciale armatura.

Nonostante le apparenze, il gioco non è affatto ripetitivo. I mostri sono imprevedibili e molto diversi fra loro e questo rende ogni "battuta di caccia" davvero appassionante. I combattimenti richiedono inoltre una discreta abilità per essere portati a termine con successo: le finte e le schivate devono essere alternate con attacchi a sorpresa, e gli schemi di attacco dei mostri vanno studiati e memorizzati al fine di poter contrattaccare efficacemente. Allo stesso modo, è altrettanto importante capire quando è impossibile vincere ed essere quindi pronti a fuggire senza guardarsi indietro.

Una volta che avrete iniziato a cacciare in compagnia dei vostri amici, faticherete a smettere.

Indipendentemente dalle loro dimensioni, molti dei nemici che affronterete vi stupiranno per la loro velocità, una caratteristiche che non vi concederà molti attimi per rifiatare; per curarvi, mangiare, o affilare le vostre armi durante un combattimento dovrete quindi studiare accuratamente gli schemi di attacco del nemico ed approfittare di quei pochi, brevi momenti di pausa per agire. Un solo errore e sarete puniti severamente.

Si tratta di un processo lungo e fondamentalmente complesso, ma quando comincerete a comprenderlo (rendendovi conto che schivare sarà più utile che parare, e che il tempismo è la chiave del successo) l'esperienza diventerà molto più appagante. Al di là di tutto, anche nei momenti in cui vi sembrerà di essere divenuti imbattibili, vi basteranno poche ore per ritrovarvi a combattere con un nemico fuori dalla vostra portata.

Ecco il vostro fedele Felyne impegnato ad attiare l’attenzione del nemico…poverino, tra poco verrà fatto a pezzi.

Sebbene via sia infatti una vasta gamma di missioni tra cui scegliere, nella maggior parte dei casi vi capiterà sempre di incontrare un nemico più forte di quelli incontrati in precedenza: uno specifico mostro diverso da quelli a cui vi sarete abituati, o semplicemente troppo veloce o potente rispetto al vostro alterego. Tutto questo vi costringerà quindi a ricominciare da zero, studiando una nuova strategia e andando a caccia di creature minori che vi possano permettere di ottenere i materiali necessari per creare un equipaggiamento all'altezza della situazione. Nonostante la necessità di esplorare le stesse aree e affrontare gli stessi mostri, è proprio questo a rendere l'avventura stimolante e avvincente: un costante processo di miglioramento.

Tra le novità la più gradita è però l'aggiunta di un Felyne come compagno di viaggio. In passato uno dei principali problemi dell'avventura single player stava proprio nella necessità di intraprendere ogni battaglia senza alcun tipo di aiuto e con l’attenzione dei nemici rivolta esclusivamente sul proprio alterego. L'aggiunta del Felyne permette invece di allentare parte della tensione visto che in molti casi sarà in grado di distrarre i nemici dandovi così l'opportunità di ricaricarvi o di preparare un attacco.

Avatar di Davide Persiani
Davide Persiani: Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.

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