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Mortal Kombat

Quello che i fan desideravano da anni.

I giocatori più abili di Mortal Kombat, infatti, sono tranquillamente in grado di portare a segno sequenze di colpi estremamente lunghe e articolate, dove i launcher e le juggle svolgono un ruolo fondamentale. Nella modalità Tag Team, inoltre, le possibilità aumentano ulteriormente, tanto che la scelta di rinunciare al Combo Breaker per poter usare la tecnica X-Ray diventa estremamente difficile e delicata.

Tutte queste dinamiche possono essere apprese e affinate attraverso le numerosi varianti di allenamento, inserite dai programmatori proprio per permettere a tutti di addentrarsi nei segreti del Kombat System. C'è perfino un'utilissima modalità dove imparare ogni singola fatality, studiandone gli input, le distanze e ogni variabile del caso.

Una volta apprese le basi del gioco è possibile gettarsi a capofitto nel classico multiplayer (offline oppure online) o mettersi alla prova con una delle tante modalità single player inserite dal team di sviluppo.

Le sfide nate dalla roulette di Test Your Luck sono un vero spasso, visto che sono influenzate da condizioni assurde.
Le tecniche X-Ray possono ribaltare le sorti di un incontro ma per usarle è necessario fare a meno di altre opzioni piuttosto utili.

Coloro che non volessero confrontarsi subito con altri avversari umani, infatti, possono passare diverse ore con un corposo Story Mode (ricco di dialoghi e filmati nettamente superiori a quanto offerto dagli altri picchiaduro in circolazione, con l'unica eccezione rappresentata da BlazBlue), la Torre delle Sfide (nella quale si devono affrontare ben 300 missioni caratterizzate da una grandissima creatività e da alcune scelte di design a dir poco geniali) e la Kripta, già nota agli appassionati della serie e dov'è possibile investire il denaro guadagnato nelle altre modalità per sbloccare ricompense di vario genere (illustrazioni, fatality extra, costumi alternativi, modalità bizzarre e via dicendo).

La Torre delle Sfide, in particolare, si è rivelata essere un passatempo davvero spassoso, in particolar modo grazie alla varietà che è in grado di garantire. Affrontando la scalata, infatti, è raro (ma possibile) imbattersi in sfide uguali tra loro e il più delle volte ci si scopre così sorpresi dalla missione da affrontarla con un sorriso ebete stampato in faccia.

Peccato però che l'esperienza della Torre abbia una durata abbastanza contenuta e, soprattutto, che alcune delle prove da superare risultino davvero ardue. Fortunatamente i programmatori hanno previsto la possibilità di far saltare i livelli più indigesti, assicurandosi però di associare alcuni obiettivi/trofei al completamento dell'intero percorso.

Lo Story Mode, dal canto suo, mette il giocatore nei panni di personaggi sempre diversi, costringendolo ad approfondire il proprio gioco con una buona fetta del cast e, necessariamente, ad affrontare alcuni combattimenti anche usando lottatori eventualmente poco apprezzati. La durata di questa modalità si aggira attorno alle 5/6 ore, durante le quali si picchiano gli avversari e, soprattutto, si segue la linea narrativa portata avanti da sequenze e dialoghi piuttosto piacevoli. Non aspettatevi lo spessore di Guerra e Pace, ma nemmeno le insulse scenette offerte da Capcom nel 90% dei propri picchiaduro.

Tre minuti di violenza in computer grafica.
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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Mortal Kombat

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