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Motion Sports

Quando il Kinect ci ignora…

Dopo averci piacevolmente sorpreso con Your Shape: Fitness Evolved e fatto inorridire con Fighters Uncaged, Ubisoft torna alla carica con Motion Sports, interpretazione in salsa francese della classica compilation di mini-giochi a tema sportivo.

Il problema, però, è che ci troviamo di fronte a un titolo che non è assolutamente in grado di reggere il confronto con Kinect Sports di Microsoft, nonostante questo non sia certo il rivale più temibile in circolazione.

A differenza di quanto accade in Your Shape, in questo titolo di Ubisoft l'integrazione del Kinect all'interno del gameplay è pessima, visto che nella maggior parte dei casi la periferica fallisce nel riconoscere i movimenti del giocatore o, come accade nel caso dell'equitazione, risponde con un ritardo imbarazzante.

Visti i risultati altalenanti ottenuti dai vari team di sviluppo con i titoli di lancio Kinect, siamo spinti a pensare che il problema non sia dell'hardware ma nel modo in cui i programmatori hanno realizzato alcuni progetti.

Nel pugilato non si può fare altro che agitarsi come dei folli sperando che qualche colpo vada a segno.
Il comparto grafico propone un look in linea con le potenzialità dell'attuale generazione.

In fin dei conti è un peccato, visto che gli eventi di Motion Sports sono stati scelti in modo da offrire un'esperienza diversa rispetto a quella della concorrenza. Nel gioco di Ubisoft, infatti, le discipline presenti sono il football americano, l'equitazione, il deltaplano, il calcio, il pugilato e lo sci.

Si tratta di una selezione diversa dal solito che, se solo avesse funzionato a dovere, avrebbe potuto rappresentare un'alternativa interessante agli altri titoli simili attualmente sul mercato. Purtroppo, come avrete intuito, il risultato finale non è dei più esaltanti, visto che nella maggior parte dei casi ci si scontra con un sistema di controllo drammatico.

Ogni singolo sport viene suddiviso in brevi mini-giochi ispirati a elementi specifici, offrendo un'esperienza ridotta all'osso e non sempre coinvolgente quanto si vorrebbe. Ma andiamo con ordine, analizzando singolarmente ogni disciplina e disegnando una parabola discendente partendo dalle esperienze più riuscite.

Deltaplano: probabilmente i buoni risultati ottenuti con il deltaplano dipendono dalla natura lenta e rilassata della disciplina in questione. A questo si aggiunge anche il fatto di dover utilizzare solo le braccia, dettaglio che garantisce un controllo estremamente preciso. L'obiettivo è quello di volare con calma attraverso diversi punti sparsi per le ambientazioni, assicurandosi di tenere sempre sotto controllo la velocità e l'altitudine.

Sci: le gare di sci sono piuttosto classiche, visto che si basano interamente sull'inclinazione del corpo e sull'uso delle racchette da neve per aumentare la velocità. L'esperienza non differisce molto da quella offerta da altri titoli di sci che sfruttavano la balance board per Wii, solo che stavolta non c'è bisogno di alcuna periferica aggiuntiva.

Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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