Naughty Bear
Fareste mai dormire vostra figlia con questo orsetto?
Come alcuni di voi sapranno, da poco più di un anno e mezzo sono diventato padre di una splendida bambina (e non lo dico perché è mia figlia, lo è davvero!). Di tutte le possibili ansie e incertezze che potevo avere prima della sua nascita, ne sono rimaste ormai poche, e gli unici dubbi riguardano questione proiettate in là a venire. Di certo, quello che si sente ai telegiornali sugli adolescenti di oggi, non invita un genitore alla serenità…
C’è però una cosa che alla vigilia della mia paternità non avevo neanche sospettato e che in realtà è la peggiore di tutte. Le notti insonni all’affacciarsi dei primi dentini, mi domanderete voi? No. Il cambio del pannolino impestato di guano? Neppure, in confronto è una passeggiata di salute. Le ore spese la sera in una cameretta buia a cercare di fare addormentare la pupina? Siete fuori strada…
Quello che sta mettendo a dura prova la mia resistenza psicologica è quell’universo mieloso, stucchevole e sdolcinato che dovrà ben avere come responsabile un non meglio identificato personaggio (lo so che non è così, ma mi aiuta a canalizzare la mia frustrazione) il quale, modello Terminator, richiederebbe una macchina del tempo per tornare a ritroso nel passato ed eliminare i suoi genitori per impedirgli di nascere. Anzi, per sicurezza sarebbe da tornare indietro un paio di generazioni in più, giusto per non lasciare nulla di intentato…
In altre parole: chi ha inventato lo Zecchino d’Oro? Chi ha indetto una competizione canora dove un premio viene assegnato ai compositori de Le Tagliatelle di Nonna Pina, Il Gatto Puzzolone, Torero Camomillo, Il Katalicammello e altre amenità del genere? Passi ancora Il Coccodrillo Come Fa?, che almeno ha dato seguito all’indimenticato remix di Germano Mosconi, dall’inarrivabile nome de Il Porcodrillo, ma tutto il resto è da lanciafiamme, da Lancer, da motosega, da BFG 9000, scegliete voi l’arma che preferite in base ai vostri gusti videoludici.
È quindi grondante di quest’avversione ormai ancestrale che ho accolto come una benedizione l’invito di Digital Bros ad assistere alla presentazione Naughty Bear, forse la migliore incarnazione di quegli Happy Tree Friends che tra qualche anno farò vedere alla mia piccola Anna, così che capisca che la vita vera non è quella della Disney (e chi di voi non sa cosa siano, corra su YouTube!).
L’incipit della press release, che essendo al momento in cui scrivo notte inoltrata, copio e incollo non senza una certa paraculaggine, parla infatti chiaro: “Tutti gli orsetti che abitano l’Isola della Perfezione vivono felici insieme, giocano, fanno picnic e, generalmente, si divertono un mondo. Tutti tranne… Naughty Bear. Naughty Bear preferisce stare da solo e non ama giocare con gli altri. Gli altri orsetti si prendono gioco di Naughty Bear per il suo caratteraccio e i suoi modi, lo emarginano ma, la goccia che fa traboccare il vaso, è il mancato invito al party degli orsi…”