Perché il 3DS costa 259 euro
La console analizzata sotto il profilo economico.
"È un oltraggio!". "È uno sfruttamento vergognoso!". "Bello vivere in Europa, dove fanno il cambio alla pari col Dollaro...".
Questa è soltanto una piccola selezione delle reazioni scatenate dall'annuncio che il 3DS sarebbe costato 259 preziosi euro. Quelle che possiamo pubblicare senza asterischi, almeno...
Anche se alcuni distributori non tarderanno a fomentare la guerra dei prezzi con offerte speciali e sconti interessanti, è comunque un esborso senz'altro più oneroso rispetto a quello richiesto al giorno del lancio dal Nintendo DS (circa €130/150) o dal Game Boy Advance (sotto i €100).
Ci stanno dunque sfruttando? Oppure Nintendo e il nostro negoziante di fiducia ci stanno offrendo il prezzo migliore per ciò che l'hardware ha da offrire?
Potrà sembrare ovvio ma Nintendo è molto desiderosa di farci capire che il suo nuovo giocattolo vale ogni centesimo che vorremo spendere. Lo dice anche David Yarnton, boss inglese di Nintendo: "È un oggetto di grande valore", spiega, "è uno strumento di intrattenimento 3D. Non si può comprare niente che sfrutti la tecnologia 3D a un prezzo così basso senza indossare un paio di occhiali".
Ovviamente, i distributori e i principali analisti sono d'accordo.
"Non ho alcuna obiezione da sollevare in merito al prezzo", spiega l'analista di EEDAR, Jesse Divnich, "Il 3DS è un gran bel feticcio tecnologico che tutti gli appassionati di videogiochi dovrebbero provare. Non credo che il prezzo ostacolerà le vendite".
Anche il famoso analista di Wedbush Morgan, Michael Pachter, non scorge alcun problema all'orizzonte.
"È normale che la gente si lamenti in questo periodo difficile, non li biasimo, è senza dubbio un prodotto costoso. Tuttavia c'è da dire che verrà distribuito in maniera molto controllata, caricando sul mercato un peso che Nintendo ritiene adeguato."
Anche l'uomo a capo del marketing di HMV, Gennaro Castaldo, capisce le perplessità dei giocatori, ma pensa che nel lungo periodo la fascia di prezzo sia quella giusta.
"Capisco benissimo come mai per qualcuno possano sembrare un sacco di soldi, ma stiamo parlando di una nuova spettacolare tecnologia che è costata molti milioni di euro di sviluppo, quindi è anche comprensibile che Nintendo, e le altri parti coinvolte, vogliano e debbano avere dei ritorni economici per lo sforzo compiuto.
"Inoltre pensate a quante volte lo userete e vi farà divertire nel corso del suo ciclo vitale. Col Nintendo 3DS avrete acquistato un oggetto di grande valore, che durerà per un sacco di anni. Poche cose costano poco a questo mondo, e tutti sappiamo che se vogliamo qualcosa veramente di qualità, c'è un prezzo da pagare."
Come dice Castaldo, il desiderio di Nintendo di guadagnarci il più possibile è assolutamente ragionevole. Ma quanti soldi ha investito la casa di Iwata per ogni unità?
Secondo le stime preliminari fornite a Eurogamer da David Carey, Vicepresidente dell'Intelligence Tecnologica di UBM TechInsights, il costo dei singoli componenti è di circa $101 a unità (circa €70). Ciò significa un aumento di $15 (circa €10) rispetto al DSi, lanciato nel 2009 a un prezzo di circa €170.
Paragonando questo prezzo ai €259 che ci verranno richiesti, nessuno potrebbe darci dei taccagni se ci lamentassimo. Va ricordato però che il DSi è stato rilasciato relativamente tardi rispetto al sorprendente ciclo vitale della console, in un periodo in cui Nintendo poteva permettersi di correre qualche rischio avendo già ampiamente ripagato il suo investimento.
Ovviamente, oltre al prezzo delle materie prime ci sono un sacco di altri variabili da considerare: mano d'opera, marketing, confezionamento e distribuzione, per non parlare degli ingenti costi di ricerca e sviluppo. Non dobbiamo essere però così ingenui da aspettarci che Nintendo ci riveli qual è il suo margine o quanto sia il ricarico sul distributore per ogni unità: non lo direbbe neppure sotto tortura. Tuttavia, una fonte affidabile ha rivelato a Eurogamer che il prezzo di vendita ai distributori è di poco inferiore ai €200.