Perpetuum Online
Robot in carriera.
Sembra che per i giochi di ruolo online a sfondo fantascientifico si prospetti una nuova primavera: dopo l'annuncio dell’ennesimo titolo dedicato all'universo di StarWars e la recente uscita di Star Trek Online, ecco arrivare così sulla rampa di partenza Perpetuum Online, ultima fatica di Avatar Creations.
L’approccio a questo prodotto richiede però di andare un pelo più in profondità rispetto al classico annuncio da press release, dove vengono sviscerate informazioni di “poco conto” come le caratteristiche tecniche o il fee mensile richiesto per far parte della comunità.
Fin dai primi istanti di gioco risuonerà infatti in maniera insistente nella vostra testa una domanda ben precisa: ci stiamo trovando davanti a uno scherzo o questo è fratello minore di Eve Online? A partire dalla schermate di caricamento e passando per il sistema di progressione del personaggio, sono infatti diversi i punti di contatto fra i due titoli e pertanto il dubbio di trovarsi di fronte a una calibrata opera di plagio piuttosto che a un semplice tributo, è quantomeno lecito.
Da quanto abbiamo avuto modo di vedere finora, ci sentiamo propensi a prediligere la seconda ipotesi ma il rischio di trovarci in una situazione ambigua resta comunque alto.
A differenza del mentore, il setting nel quale vi troverete a muovervi non sarà però lo spazio profondo ma un molto più semplice pianeta, con le sua fisionomia e la sua atmosfera peculiare: se quindi eravate soliti viaggiare senza arte né parte nello spazio infinito, dimentichi di qualsiasi vincolo, in Perpetuum Online dovrete abituarvi ben presto alla facilità con cui vi troverete immersi nell’azione.
Azione che, preparatevi, sarà spesso sinonimo di combattimento all’ultimo chip, con scontri gestiti in tempo reale: muovendo il vostro robot tramite il santo WASD, potrete così decidere come approcciarvi al nemico, sia esso un altro player o un NPC, scegliendo come e quando venire alle mani. Il risultato del combattimento, contrariamente a quanto potreste aspettarvi, non verrà però relegato unicamente alla vostra abilità alla tastiera ma sarà il risultato della somma di diverse variabili.
Alla base di ogni scontro a fuoco infatti c’è un sistema di statistiche che, valutando il livello delle vostre abilità, le armi equipaggiate e la distanza dal nemico, calcolerà i danni effettuati e, in maniera speculare, i danni subiti dai contendenti. L’intero sistema sembra essere funzionale, anche se ci riserviamo di metterlo alla prova in situazioni concitate, dove il numero dei combattenti pensiamo possa rischiare di mettere in crisi il tutto, considerata anche la mole di dati in gioco.
Interessante è la soluzione implementata per la gestione del proprio personaggio: l’esperienza non viene costruita attraverso un grinding selvaggio oppure un continuo muoversi da un luogo a un altro per obiettivi fittizi, ma solamente lo scorrere del tempo vi permetterà di ottenere i fatidici punti sviluppo.
Questo approccio porta in grembo diversi vantaggi: da un lato ad esempio si ha l’impressione di crescere svolgendo qualcosa nel mondo, piuttosto che ritrovarsi a spegnere il cervello per ripetere la stessa azione n-mila volte.